GENOVA - E' allarme ingestione pile in Liguria, dopo che in un mese 4 bambini sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale Gaslini di Genova per la rimozione di batterie estremamente nocive per l'organismo.
L'ultimo caso si è verificato nella notte del 14 maggio, quando un piccolo di 17 mesi è arrivato dalla provincia di Savona poiché in stato anemico con sangue presente nel vomito. Dopo una delicata operazione il bimbo è fortunatamente fuori pericolo.
I genitori del bimbo avevano raccontato ai medici che il figlio da una settimana non stava bene, non voleva mangiare ed aveva febbricola. Sottoposto a radiografia, il chirurgo del pronto soccorso dott. Vittorio Guerriero aveva rilevato nell'esofago del bambino una pila al litio localizzata, che gli aveva procurato un'ulcerazione delle viscere
Il piccolo è stato sottoposto immediatamente a un delicato intervento chirurgico ed endoscopico per la rimozione della pila, stava causando necrosi ai tessuti dell’esofago.
“Nella notte del 14 maggio è stata attivata immediatamente la task force che comprende: radiologo, chirurgo toracico, cardiochirurgo, endoscopista digestivo, endoscopista respiratorio, strumentiste, perfusioniste, anestesisti e rianimatori - spiega il direttore sanitario del Gaslini Raffaele Spiazzi - "Al bambino è stata praticata, dopo pochi minuti dall'acceso in PS, un’intubazione dal dott. Andrea Dato e dalla dott.ssa Lara Petrucci, quindi si è proceduto con l'apertura del torace ad opera del cardiochirurgo Francesco Santoro e del chirurgo toracico Michele Torre, i quali hanno messo in sicurezza i grandi vasi dall'esofago danneggiato; quindi sono intervenuti gli endoscopisti digestivi - dott. Paolo Gandullia e dott.ssa Serena Arrigo - che hanno avuto difficoltà a localizzare la pila perché il tessuto era necrotico, si sfaldava e sanguinava; la pila inoltre aveva scavato con il tempo una nicchia. Dopo la rimozione del tessuto che la copriva, è stata rimossa per via endoscopica. Quindi l'endoscopista respiratorio, dott. ssa Annalisa Gallizia, ha esaminato la trachea per escludere un potenziale danno alle vie respiratorie. Dopo circa due ore si è concluso l’intervento”.
Dopo l’intervento il piccolo è stato quindi trasferito nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica diretto da Andrea Moscatelli, dove è rimasto ricoverato per 3 settimane in prognosi riservata. Il rischio, spiegano i medici, era che l'esofago si perforasse: infatti il danno caustico della pila si perpetra per diversi giorni nonostante l'asportazione della pila.
“Anche ieri sera è arrivato un bambino di 2 anni al quale è stato riscontrata l’ingestione di una pila a disco, fortunatamente è risultata essere localizzata nello stomaco e non nell’esofago, il bambino sarà ricoverato in osservazione fino alla naturale espulsione della pila - racconta Paolo Gandullia, direttore dell’UOC Gastroenterologia del Gaslini.
Solo nel mese di maggio si sono registrati 4 casi: "Uno si è rivelato fortunatamente un falso allarme, un secondo bambino è stato trattenuto in osservazione, poiché da esame radiologico risultava l’ingestione di una pila, ed è stato dimesso dopo 24 ore, in seguito alla naturale espulsione nelle feci e relativi controlli. Il terzo bambino è quello sottoposto ad intervento, per il quale oggi sciogliamo la prognosi. Un quarto è arrivato ieri sera”.
L'ospedale genovese lancia un appello ai genitori: "Abbiamo deciso di richiamare ancora una volta l’attenzione dei genitori sulla prevenzione di questo tipo di grave incidente, dagli esiti potenzialmente mortali. La task force del Gaslini medico-infermieristica ha saputo reagire efficacemente e in tempi strettissimi; purtroppo però questi casi continuano a presentarsi: l’ingestione della pila al litio continua a meritarsi l'appellativo di killer silenzioso” spiega Spiazzi.
“L’ingestione di corpi estranei nel bambino piccolo rappresenta un pericolo reale e un frequente motivo di accesso al Pronto Soccorso. Esistono corpi estranei particolarmente pericolosi e dannosi per le strutture interne dell’organismo: in particolare le pile a bottone, alcaline o al litio. Si tratta di dischi metallici delle dimensioni di un bottone o di una piccola moneta che si trovano nei giocattoli, oltre che in una serie di strumenti di uso quotidiano come orologi, sveglie, apparecchi acustici, telecomandi, etc. La loro azione lesiva avviene per il corto circuito tra polo positivo e negativo, soprattutto nei segmenti digestivi a stretto contatto con le mucose ed in particolare nell’esofago dove le lesioni ulcerative possono essere potenzialmente presenti già dopo 2 ore dall’ingestione. Pertanto l’ingestione di una pila a bottone, specie se avviene lontano dagli occhi di chi accudisce i bambini, può provocare sanguinamenti intestinali, dolore toracico o dorsale, improvviso rifiuto del cibo, vomito, scialorrea, tosse e sintomi respiratori” sottolinea Emanuela Piccotti, direttore del Pronto Soccorso del Gaslini.
IL COMMENTO
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