Sanità

Dalle richieste di aiuto dei minori la Asl3 lancia un patto fra i genitori e figli in vista dell'acquisto del primo smartphone
1 minuto e 14 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA -"Sono schiavo del telefonino e non riesco a smettere di usarlo", è una delle tante disperate richieste di aiuto che hanno fatto partire la campagna del Centro studi di Alcologia ed Educazione ai Corretti stili di vita della Asl3 per un patto scritto di alleanza fra genitori e figli all'atto dell'acquisto del primo telefonino.

Un patto lanciato non caso alla vigilia di Natale dal primario del centro Gianni Testino e l'operatore Patrizia Balbinot perchè è in questi giorni di inizio dicembre che si decide di regalare il primo cellulare: "Noi auspichiamo che il primo smartphone venga regalato dai dieci anni in su, ma sappiamo che spesso i ragazzi ne ricevono uno anche prima, per questo è importante educare i minori all'uso del telefonino".

Nel patto, un vero e proprio documento che si può scaricare da internet e che deve essere firmato da genitori e figlio, si parla del rispetto per le persone e dell'attenzione a non pubblicare foto, video o dati personali, l'invito a non fidarti delle persone che si conoscono e non inviare mai immagini di altri.


Fra i punti più importanti e di sicuro tema di accese discussioni: la scelta condivisa da parte del figlio con il genitore di password e delle app da scaricare.

A fine contratto anche eventuali sanzioni previste se non si rispetta il patto: il ritiro dello smartphone.

Importante e rivoluzionario anche l'ultimo dei dieci punti del contratto, "se rompi o danneggi il telefonino, caro figlio, lo riparerai utilizzando i soldi della paghetta".  

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