Sanità

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di Tiziana Oberti

"Sono passati tre anni ma sembrano 30 per tutto quello che è capitato a noi come cittadini, come medici, come sanitari, sembra veramente tantissimo tempo": così Matteo Bassetti commenta i tre anni da quel fine gennaio 2020, quando allo Spallanzani di Roma fu ricoverata per covid una coppia di cinesi. Ufficialmente i primi casi di covid nel nostro Paese.

"Se guardo i numeri siamo al punto più basso di ospedalizzati e in generale anche il numero più basso di casi di covid in tre anni. Sicuramente abbiamo ancora qualcuno che soffre di problemi da covid, le persone più fragili, ematologiche, chi ha problemi immunitari, ma non è minimamente paragonabile né al 2020 né all'anno scorso", commenta ancora Bassetti.

Entriamo dunque nella fase endemica in cui è necessario imparare a convivere col virus, spiega il professore: "Dal futuro dobbiamo aspettarci una convivenza sapendo che una volta all'anno dovremo vaccinarsi come avviene per l'influenza. Sarà fortemente raccomandato alle persone con più di 65 anni e ai fragili. Tra settembre e ottobre insieme alla vaccinazione antinfluenzale faranno anche quella anti covid. E questo sarà il modo migliore per poter definitivamente convivere con questo virus".

Possiamo dire che la fase più problematica sia finita o quasi? "Io credo di si, la parola fine è giusto metterla. Non ne avremmo parlato così tanto se non ci fosse stato il caso cinese che ha riacceso un problema che da noi si stava
spegnendo - si sono contagiati un miliardo di persone con una marea di morti - ma alla fine non ci ha restituito un virus più aggressivo e resistente. Oggi si può mettere non dico una pietra tombale sul covid ma credo che quei numeri non si rivedranno più".

Cosa succederà in futuro? Per Bassetti "Continueremo ad avere infezioni da covid per molti anni ma sarà uno dei tanti virus che causano infezioni delle vie respiratorie. Se questa convivenza è la fine della pandemia, vuol dire che la pandemia è davvero finita".