LIGURIA - La pandemia ha concentrato su di sé le attività del mondo della sanità, rallentando enormemente la cura delle altre patologie. Anche in Liguria ci sono state difficoltà, come spiega il presidente della Società Ligure di Chirurgia Marco Filauro: "Nell'area metropolitana questo risentimento di riduzione di interventi lo abbiamo sentito meno, mentre è più accentuato nel ponente e nel levante della nostra regione. Anche in queste zone però interventi oncologici e d'urgenza vengono sempre effettuati. Gli interventi che vengono rimandati possono essere procrastinati: si tratta di patologie di parete, ernie, calcoli".
Anche se questi interventi non sono prioritari riguardano comunque patologie serie, la cui cura non può essere rimandata per troppo tempo se non si vuole correre rischi. "Alcuni pazienti sono stati messi in lista nel 2019 e sono rimasti bloccati a causa delle varie ondate. Pur non essendo patologie oncologiche o urgenti possono comunque provocare problemi, fastidi e complicazioni, quindi i pazienti hanno il diritto di essere operati in tempi rapidi".
Il problema principale in questo senso è però la carenza di personale, una mancanza strutturale acuita dalla pandemia: "In alcune aree della Liguria, come il ponente, c'è mancanza cronica di anestesisti. Inoltre l'aumento dei contagi ha generato carenza di personale medico e infermieristico, rallentando ulteriormente il sistema".
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