GENOVA - Si annuncia battaglia accesa in consiglio regionale sul piano socio-sanitario presentato da Regione Liguria. Il Partito democratico è pronto a presentare un centinaio di proposte per modificare il testo che la maggioranza presenterà in consiglio questo martedì.
"È una scatola vuota: incapace di risolvere i reali problemi della sanità ligure, anzi, accentua disuguaglianze, marginalità e difficoltà di accesso alla cura per chi non può permettersi il privato. A confermarlo i cittadini, le associazioni di categoria e i sindacati" spiega il gruppo Pd in Regione che in questi mesi ha raccolto testimonianze, pareri, lamentele e proposte attraverso il questionario 'E tu come stai?.
Il Pd in una nota sottolinea quelle che definisce "le cifre di un fallimento" con "90mila liguri che rinunciano a curarsi, 52 milioni di euro di fughe l'anno 35 milioni di buco in bilancio nel 2022, zero ospedali realizzati, 1200 infermieri in meno, 800 specialisti mancanti, un terzo posto, un terzo del personale perso in dieci anni, 100mila liguri senza medico di base" e poi il Pd sottolinea "l'emergenza liste d'attesa: oltre 8 mesi per una risonanza che dovrebbe essere fatta entro 10 giorni, oltre 7 mesi per una mammografia urgente da farsi entro 10 giorni, 9 mesi per una colonscopia da farsi entro 10 giorni".
Ad attaccare il capogruppo del Pd in Regione Luca Garibaldi: "È una bocciatura netta e senza appello. Per nove mesi hanno fatto un piano che non contiene niente di quello che serve. Le risorse del Pnrr non vengono usate. Servirebbe investire sulla sanità pubblica e sulla prevenzione. La Regione sbaglia anche nel presentare due piani diversi, uno sanitario e uno sul sociale, che non si parlano. La mancanza di personale è determinato da una parte da un questione nazionale ma la Liguria non è stata in grado di gestire i concorsi. Il piano è tutto da riscrivere, riporteremo le osservazioni che ci hanno fatto i cittadini. Sarà una battaglia lunga, dopo questa dobbiamo costruire un modello di sanità alternativo dialogando con tutti i soggetti e puntando su prevenzione, medicina territoriale e del benessere mentale e fisico".
Alle 18 alla Bi.Bi.Service di via XX Settembre il vicepresidente del consiglio regionale Armando Sanna e il segretario regionale Davide Natale discutono delle proposte alternative del Pd al piano socio-sanitario.
“Dopo aver incontrato centinaia tra cittadini, addetti ai lavori e amministratori, sul territorio savonese e dopo oltre 6 mesi di discussione in Commissione - fa il punto il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello - le criticità di questo Piano socio sanitario sono evidenti e confermate: neanche un audito ha espresso parere favorevole sul Piano e tutti i cittadini si lamentano di liste d’attesa lunghe che rendono impossibile curarsi se non pagando il privato. Quotidianamente ci sono persone che subiscono l’inefficienza di questa Giunta. In otto anni di governo Toti i liguri hanno dovuto fare i conti con tempi di attesa biblici per interventi o esami diagnostici - oltre due anni, ad esempio, per un intervento di cataratta e oltre un anno per fare una risonanza magnetica all’encefalo - tempi che non consentono di fare prevenzione o curarsi e spesso costringono a rinunciare o andare dal privato".
“Al centro del sistema sanitario – puntualizza il consigliere Pd Enrico Ioculano - dovrebbe esserci il paziente con i suoi bisogni, invece il Piano socio-sanitario regionale lo ignora, evitando di organizzare la presa in carico dei malati. Nel piano la parte sociale è inesistente con persone non auto sufficienti che non hanno sostegno".
“La mancanza di una medicina territoriale capillare – dichiara il consigliere regionale Pd Armando Sanna - rende sempre più i Pronto soccorso il punto di riferimento di chi non riesce a curarsi sul territorio, e di fronte a una sanità sempre più privatizzata, sono diventati anche un presidio sociale: tante persone che non riescono a curarsi perché non possono permetterselo spesso si rivolgono all’emergenza urgenza per un elettrocardiogramma, per curare una carie o misurare la vista".
“Otto anni di fallimenti e inerzia della giunta Toti nella gestione della sanità ligure si riflettono anche nelle strutture sanitarie. Nessun nuovo ospedale costruito e nessuna promessa mantenuta. Una situazione - osserva il consigliere regionale Pd Davide Natale, commentando lo stato del Sistema ospedaliero ligure - inaccettabile di cui danno testimonianza sia chi vive quotidianamente nei reparti per lavoro sia le famiglie e i pazienti che in quei reparti transitano per curarsi. L'ospedale Sant’Andrea a Spezia cade a pezzi, al San Martino basta un po' di pioggia intensa per assistere ad allagamenti e black out. In otto anni e rimasto tutto fermo".
IL COMMENTO
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