Immunità innata: questa caratteristica insita nell'uomo potrà diventare un modo per curarsi più efficacemente dal Covid. Diversi gli studi italiani, e la conferma arriva anche dall'università di Genova.
Lo ha spiegato a Primocanale il professor Andrea Orsi, docente di igiene dell'ateneo: "Si fa molto clamore per un aspetto che conosciamo dall'inizio della pandemia, ovvero come mai la malattia nell'85-90 per cento dei casi è una malattia lieve, nel 10 per cento dei casi diventa una malattia che necessita di un ricovero e nel 5 per cento dei casi porta al ricovero in terapia intensiva e magari a un esito infausto? Sappiamo per esempio che l'età avanzata è una condizione in cui l'immunità innata è inferiore rispetto a un soggetto più giovane e sappiamo anche che ci sono condizioni di salute che influenzano questa nostra immunità innata".
Ma di cosa si tratta? Per Orsi "E' il nostro primo livello di protezione. E' quella che si scatena nel nostro corpo quando ci tagliamo. Fa scatenare le nostre prime difese, attiva le piastrine ad aggregarsi e impedire la perdita di sangue. Tutti noi abbiamo un livello di immunità innata e andando avanti con gli studi stanno emergendo le differenze tra soggetto e soggetto che portano quindi un soggetto in piena salute ad andare incontro a una infezione tranquilla senza conseguenze gravi rispetto a un soggetto che nelle stesse buone condizioni di salute va incontro a una polmonite e a un quadro grave. Evidentemente ci sono differenze congenite. Queste differenze stanno emergendo: queste conoscenze ci potranno aiutare per condurre al meglio le terapie e capire meglio la dinamica dell'infezione".
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più