Sanità

Solo 30 iscritti alla scuola di formazione triennale regionale
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "In Liguria quest'anno si liberano 163 posti di medico di medicina generale per pensionamenti o per chi decide di andare a fare altro e solo 30 iscritti alla scuola di formazione triennale regionale quindi i numeri stanno drammaticamente peggiorando". A descrivere la situazione di carenza di medici di medicina generale a Primocanale è il dottor Andrea Carraro segretario FIMMG (Federazione medicini medicina generale) della provincia di Genova.

"L'anno scorso i posti che si sono liberati in regione Liguria per medici di medicina generale sono stati 154 - racconta Carraro - al bando di aprile ne sono stati coperti 24, quest’anno il nuovo bando ne mette a disposizione 163 quindi il numero di quest’anno è superiore a quello dell’anno scorso".

"Il numeri dei medici che stanno scegliendo di iniziare questo percorso è estremamente basso - sottolinea - quindi ci aspettiamo che nei prossimi anni la situazione peggiori almeno fino al 2026".

La carenza di medici di medicina generale è stimata fino al 2026 anno in cui dovrebbe partire la riforma dell'assistenza territoriale prevista dal Pnrr.

"La carenza di medici di famiglia – spiega Carraro – riguarda tutte le Regioni e nasce da una inadeguata programmazione che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi".

Cosa servirebbe per rendere di nuovo appetibile la professione? Secondo Carraro "una più giusta retribuzione e l'abbattimento della burocrazia che ci sta facendo estinguere".

Secondo la Fondazione Gimbe in Italia mancano oltre 3.100 medici di medicina generale. I calcoli di Gimbe si basano sul rapporto di un medico di medicina generale ogni 1.250 assistiti (valore medio tra il massimale di 1.500 e l'attuale rapporto ottimale di 1.000) e utilizzano le rilevazioni della struttura interregionale sanitari convenzionati.

Ogni cittadino iscritto al servizio sanitario nazionale ha diritto a un medico di medicina generale attraverso il quale può accedere a tutti i servizi e prestazioni inclusi nei livelli essenziali di assistenza. Il medico di medicina generale non è un medico dipendente del sistema sanitario nazionale, ma lavora in convenzione con le Asl: il suo rapporto di lavoro è regolamentato dall’accordo collettivo nazionale, dagli accordi integrativi regionali e dagli accordi attuativi aziendali a livello delle singole Asl.

Secondo i dati forniti dalla federazione italiana dei medici di medicina generale, tra il 2023 e il 2026 sono 11.439 i medici che hanno compiuto o compiranno 70 anni, raggiungendo così l'età massima per la pensione.

 

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