Sanità

Progetto di Asl 3 per 900 studenti di sette scuole superiori, gli esperti: "Genitori parlate di più con i vostri figli, molte dipendenze oggi si sommano"
1 minuto e 24 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA -"E' solo l'illusione che vince", o "non giocare sulla tua vita".



Sono solo due dei tanti messaggi di promozione sociale creati dai ragazzi sul rischio del gioco d'azzardo grazie al progetto "Game Over, l'azzardo ti divora" di Asl3, Alisa e Serd, rivolto alla prevenzione di ludopatia e di ogni altra dipendenza. Un progetto che  ha  coinvolto 900 studenti di 45 classi di sette istituti superiori di Genova.

Le statistiche dicono che un minore dai 14 ai 17 anni ha avuto occasione di giocare d'azzardo, un comportamento che può provocare grandi turbative e sfociare in vere dipendenze.

I messaggi e i video dei ragazzi sono stati esposti nel suggestivo chiostro di Santa Maria di Castello, un momento di riflessione fra studenti e addetti ai lavori, fra cui e gli operatori della Comunità di San Benedetto al Porto, Agorà, il Centro di Solidarietà e la Cooperativa sociale Maris, che hanno preso parte al progetto.

A spiegare il progetto è Paola Arnuzzo, psicologa Serd Asl3, coordinatrice di Scuola Viva Attiva rivolto ai ragazzi fra i 14 e 19 anni iniziato cinque anni fa con le cooperative del privato sociale accreditato. La specialista alla domanda su cosa possono fare i genitori invita papà e mamma ad ascoltare e parlare maggiormente con i figli e prestare attenzione sull'uso dei social.


Ina Maria Hinnenthal, direttore SerD Asl3, invece sottolinea che il progetto cerca di rendere protagonisti i ragazzi della fascia di età più fragili, una dipendenza che riguarda il gioco di azzardo ma anche tutte le altre dipendenze con sostanze o farmaci, "non esiste più una dipendenza predominante, ma i giovani hanno hanno un problema di poliabuso di tutti i comportamenti e le sostanze, compreso il sesso, che vengono mescolate con emotività instabili".  

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