Sanità

È il dato saliente che emerge dall'analisi dei dati del Nuovo Sistema di Garanzia, lo strumento attraverso cui viene misurata la qualità e l'appropriatezza delle cure fornite ai cittadini, presentato al ministero della Salute
1 minuto e 57 secondi di lettura
di Redazione sanità

ROMA - Nell'anno 2022 sono soltanto 13 le Regioni che hanno raggiunto la sufficienza nella capacità di garantire pienamente ai cittadini i livelli essenziali di assistenza, tra queste c'è anche la Liguria, che si classifica con Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata.

È il dato saliente che emerge dall'analisi dei dati del Nuovo Sistema di Garanzia, lo strumento attraverso cui viene misurata la qualità e l'appropriatezza delle cure fornite ai cittadini, presentato al ministero della Salute. Dalle vaccinazioni alle cure ospedaliere, passando per i tempi di attesa, il sistema misura 88 indicatori, attribuendo a ciascuno di essi un punteggio da 0 a 100, in cui 60 rappresenta la soglia di sufficienza.

"Ancora una volta, nonostante i vani tentativi di strumentalizzazione politica, Regione Liguria ottiene dal Ministero della Salute punteggi al di sopra della soglia di adempienza in tutte e tre le aree di assistenza e con una crescita ulteriore rispetto agli ultimi report: l'area della prevenzione collettiva e sanità pubblica, l'area distrettuale ed ospedaliera - commenta l'assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola -. La sanità ligure si conferma ancora una volta capace di dare risposte concrete ai cittadini, inserendosi tra le Regioni che hanno raggiunto la sufficienza nella capacità di garantire pienamente ai cittadini i livelli essenziali di assistenza. Il risultato poi è particolarmente soddisfacente se si considerano i bisogni della popolazione ligure, tra le più anziane d’Europa, che richiede un’attenzione particolare nella presa in carico ai fini dell’assistenza".

Il monitoraggio riscontra miglioramenti nel sistema ospedaliero. Tutte le Regioni, salvo la Valle d'Aosta, raggiungono un punteggio sufficiente con un valore massimo (98,35) raggiunto dalla P.A. di Trento, seguito da Emilia-Romagna (93,50) e Toscana (92,32). Maggiori criticità, invece, nell'area della Prevenzione, che monitora attività come le vaccinazioni, gli screening oncologici o gli stili di vita.

In tal caso non raggiungono la sufficienza Valle d'Aosta, P.A. Bolzano, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna. Nell'area distrettuale, invece, che misura soprattutto la qualità dell'assistenza sul territorio, sono insufficienti Valle d'Aosta, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna. Tra i singoli indicatori, resta molto da fare nel campo delle vaccinazioni. Le coperture sono sostanzialmente stabili e solo 5 Regioni (Lombardia, P.A. Trento, Veneto, Emilia Romagna, Campania) hanno un punteggio pieno. Va peggio sugli screening oncologici: solo 3 Regioni (P.A. Trento, Veneto, Emilia Romagna) raggiungono il 100, con 7 Regioni, tutte al Centro-Sud, sotto la soglia della sufficienza.