Sanità

A causa della sindrome emolitica uremica (Seu) dopo 51 giorni di terapia intensiva
3 minuti e 3 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

GENOVA - "Far sapere a più persone possibile che il formaggio a latte crudo non va dato ai bambini tra gli 0 e i 10 anni arrivando a un disegno di legge per avere maggiori informazioni sulle etichette". Questo l'obiettivo di Sonia e Marco che il 21 maggio scorso hanno visto morire il figlio Elia di 3 anni a causa della sindrome emolitica uremica (Seu). La loro battaglia per creare più consapevolezza l'hanno raccontata a 'People - cambia il tuo punto di vista'.

"Elia era un bambino pieno di vita, un vulcano pieno di energia - racconta papà Marco - e un brutto giorno dopo aver fatto qualche giorno di dissenteria, quindi apparentemente una gastroenterite, si è svegliato con dei gravi problemi neurologici nel senso che non riusciva a tenere in mano il biberon, non parlava, fissava il vuoto e senza perdere tempo l’abbiamo portato al pronto soccorso del Gaslini e da lì ha cominciato l’incubo. Da subito dai primi esami fatti al pronto soccorso hanno cominciato a sospettare che avesse contratto questa sindrome emolitica-uremica e poi in seguito ad approfondimenti è venuto fuori essere verosimilmente dovuta al consumo di un prodotto caseario fresco prodotto con latte crudo".

"Nei 51 giorni di terapia intensiva abbiamo avuto modo di conoscere bene questa sindrome e abbiamo capito che una delle principali cause è proprio la somministrazione di questi prodotti a latte crudo che non vanno mai dati ai bambini ma noi non lo sapevamo, nessuno ce l'aveva mai detto - ricorda sempre il papà - avendo capito che la causa era una cosa così diciamo semplice abbiamo pensato, dopo i primi momenti di rabbia, che dovevamo fare qualcosa perchè la Seu si può evitare banalmente evitando di dare questi prodotti ai bambini".

Per portare avanti la loro battaglia in memoria del figlio Sonia e Marco hanno pensato al suo gioco preferito ed ecco quindi 'Il trenino di Elia': "E' un treno che viaggia per l’Italia perché tutti devono sapere quello che noi abbiamo imparato solo con la morte di nostro figlio - racconta con la voce commossa la mamma Sonia - abbiamo iniziato a divulgarlo ai nostri amici, che ovviamente c’erano stati vicini nel periodo dell’ospedale, e poi da cosa è nata cosa e quindi piano piano la voce si è sparsa. Siamo andati a studiarci i riferimenti di legge, sia quella italiana che quella europea, abbiamo visto che purtroppo di fatto c’è un buco di legge e quindi in parallelo abbiamo anche come obiettivo quello di arrivare ad un disegno di legge che dettagli maggiormente le etichette in modo tale da poterle rendere più esaustive e più di avvertimento per i genitori esattamente come sulla bottiglietta di alcolici c’è il simbolo della donna incinta barrato sui prodotti a latte crudo noi chiediamo che venga posto un bollino con il bimbetto barrato 0-10. Dal registro italiano della sindrome emolitica uremica, che è un registro appoggiato sull’Istituto superiore di sanità, abbiamo scoperto che in Italia ci sono circa 70 casi l’anno che non sono assolutamente pochi anche se la malattia è considerata una malattia rara, fortunatamente non tutti hanno un esito mortale".

Nessuna battaglia contro i prodotti a latte crudo ma solo il desiderio di avere più informazioni sui rischi potenziali di questi prodotti che potrebbero essere contaminati di Escherichia Coli responsabile di questa sindrome.

Sonia e Marco hanno realizzato un depliant informativo e hanno creato una mail per poter essere contattati da parenti o conoscenti di persone che hanno sviluppato la Seu.

Guarda la puntata di People

 

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