Sanità

Al vertice nazionale il genovese Luca Pallavicini
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "Un impegno deciso e coraggioso per garantire che le strutture socio-sanitarie, comprese quelle per le dipendenze e la salute mentale, possano rispondere alle sfide crescenti di una società che invecchia e che si confronta con sempre nuove esigenze di cura e un appello a quello che sarà il nuovo assessore regionale alla sanità affinché non solo gestisca ma riesca a costruire un sistema più equo, sostenibile e in grado di rispondere alle aspettative e ai bisogni di tutti i cittadini liguri". Così Luca Pallavicini, presidente nazionale Confcommercio salute sanità e cura, in vista delle prossime elezioni regionali del 27 e 28 ottobre scorso spiega a Primocanale le sue priorità.

"Serve una riflessione urgente e necessaria su alcune tematiche fondamentali che riguardano il nostro sistema socio-sanitario, affinché l'impegno del nuovo assessore alla sanità si traduca in un reale miglioramento delle condizioni delle nostre strutture e delle persone che ne usufruiscono - racconta Pallavicini - le strutture che assistono anziani, malati psichiatrici, disabili e persone con dipendenze sono il cuore pulsante di un sistema di cura che si trova ormai da tempo al limite delle sue capacità. Ogni giorno, gli operatori sanitari, gli infermieri, i medici e tutto il personale di supporto lavorano instancabilmente per garantire un’assistenza dignitosa e umana, nonostante le enormi difficoltà legate alla carenza di risorse. Il tema della domiciliarità, che potrebbe essere una risposta cruciale per alleviare il carico delle strutture, richiede un’attenzione particolare: non basta promuovere l’assistenza a casa, serve un piano organico che includa la formazione di personale dedicato, strumenti adeguati e, soprattutto, fondi sufficienti per far sì che nessuno rimanga indietro".

"Il grido di allarme che proviene dai territori è chiaro: la disponibilità di medici e infermieri è gravemente insufficiente. Senza un potenziamento delle risorse umane, si rischia di compromettere la qualità dell’assistenza e di sovraccaricare ulteriormente un personale già stremato, spesso sottopagato e poco valorizzato. Le retribuzioni adeguate, in questo senso, non rappresentano solo una questione di giustizia per chi si impegna quotidianamente nella cura degli altri, ma sono anche un requisito imprescindibile per attrarre nuove forze professionali e qualificare il servizio offerto".

"Il nostro auspicio - conclude Pallavicini - è che l'impegno non sia solo una risposta ai problemi contingenti, ma una visione lungimirante che metta al centro la dignità della cura, la valorizzazione del personale e la sicurezza delle strutture".

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