Una vera e propria emergenza nata da stili di vita sbagliati. E così solo il 28% dei giovanissimi adotta una dieta alimentare bilanciata; il 26% non consuma verdura quotidianamente e il 16% non mangia frutta regolarmente. Il 37% dei bambini mangia dolci ogni giorno, mentre l’11,6% beve bevande zuccherate più di una volta a settimana. Il 47% dei bambini mangia almeno un pasto guardando uno schermo. Il 35% di chi ha meno di 6 anni trascorre più di 2 ore al giorno davanti a dispositivi digitali. Il 60% dei bambini infine dedica meno di tre ore a settimana allo sport. E' quanto emerge da uno studio effettuato dagli esperti dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova.
L'esperto: "Bambini obesi avranno figli obesi"
Tutte quelle situazioni portano verso l'obesità e spalancano le porte anche a problemi di natura psicologica come spiega Mohamad Maghnie, direttore U.O.C. Clinica Pediatrica Istituto Gaslini: "Parliamo di depressione e non solo, secondo i dati abbiamo non meno di 26 ore di intervento psicoterapetico nei confronti dei minori. Per questo è essenziale promuovere politiche che incoraggino l’educazione alimentare, la pratica dell’attività fisica regolare, e una maggiore regolamentazione del marketing alimentare rivolto ai minori. È urgente intervenire per invertire la tendenza all’incremento dell’obesità infantile, con interventi in linea con le raccomandazioni della SIP e delle Società europee e internazionali che si occupano di queste problematiche". Spesso c'è un problema di cultura dei corretti stili di vita che nasce direttamente in famiglia: "L'obesità è trans-generazionale, se il bambino è obeso a 3 o 6 anni farà dei figli obesi. E poi c'è un altro dato preoccupante: il 70% dei genitori non percepisce che il proprio figlio è obeso" spiega ancora Maghnie.
Prevenire unica ricetta da seguire
E allora per invertire il trend bisogna lavorare soprattutto sulla comunicazione. "Bisogna prevenire, questa è l'unica parola d'ordine. Bisogna informare e intervenire sulle famiglie ma bisogna comunicare anche con i giovani e questo va fatto con i mezzi mediatici che loro seguono - spiega Massimo Nicolò, assessore alla Sanità Regione Liguria -. In questo momento stiamo lavorando perché gli adulti di domani siano più in salute rispetto a quelli di oggi e per fare questo è importante che i bambini già da piccoli apprendano corretti stili di vita, che vanno da una sana alimentazione a una attività sportiva costante. Oggi affrontiamo il tema della nutrizione in età pediatrica e la definizione delle modalità di identificazione e del trattamento dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari nell'età evolutiva e lo facciamo con la consapevolezza che sia necessario lavorare tutti insieme con la prevenzione per contrastare malattie come il diabete e le patologie cardiovascolari". Una delle ipotesi più volte ipotizzate è quella di tassare maggiormente bibite zuccherate e merendine ma per Nicolò non è la soluzione da percorrere.
I dati dei bambini liguri
Il 30% dei giovanissimi liguri segue correttamente la dieta mediterranea; il 30,8% non mangia verdura ogni giorno; il 12,8% non mangia frutta ogni giorno, il 41% non mangia pesce almeno una volta alla settimana; il 24,5% mangia dolciumi tutti i giorni; il 14% beve bibite zuccherate o gassate più volte a settimana; il 40% consuma almeno un pasto davanti allo schermo, il 64,5% fa meno di tre ore alla settimana di attività sportiva e il 29% meno di tre ore di attività all'aperto.

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