GENOVA-Quasi un italiano su quattro è un fumatore. I dati degli ultimi anni mostrano un aumento del ben due percento (LEGGI QUI). La pandemia sembra aver colpito i fumatori, ma soprattutto, chi li aiuta: Piero Clavario, referente del centro antifumo dell'Asl 3 genovese, racconta a Primocanale come gli ultimi due anni abbiano influito sul loro lavoro.
"Purtroppo ci siamo dovuti fermare perchè al centro si fanno lavori in gruppo e purtroppo non potevamo più mettere in una stanza tutti insieme i fumatori. Poi c'è anche stato il problema dello stop alla produzione del farmaco che usiamo più spesso - spiega Clavario -. Ripartiremo finalmente a settembre".
Sono 12,4 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 24,2% della popolazione. Gli ex fumatori sono il 14,9% della popolazione italiana e i non fumatori il 60,9%. "Il comportamento fumo è un comportamento che riguarda un quinto della popolazione, non si può dare una risposta per tutti - continua Clavario -, per alcuni la pandemia è stata il motivo per aumentare in modo significativo il numero di sigarette che fumavano mentre per altri è stata la motivazione per smettere. Sicuramente ha fatto peggiorare i più fragili, psicologicamente parlando".
"La sigaretta elettronica è un comportamento particolare in vigore da poco tempo e quindi non abbiamo ancora abbastanza dati, ma la mia sensazione è che siano più popolari tra i più grandi d'età parlando. Le sigarette normali continuano a essere la scelta dei più giovani: ricordiamo che negli ultimi dieci anni le ragazze hanno iniziato a fumare quanto i maschi. Di solito si rivolge al centro anti tabacco chi ha preso coscienza che da solo non si riesce, l'età media è intorno ai 50 anni ma ci è capitato di avere ragazzi molto giovani accompagnati dai genitori o pazienti molto anziani, conseguenze sulle salute sui 50 anni".
IL COMMENTO
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