"La vittoria dei Mondiali di Moto Gp rappresenta l'eccellenza dell'italianità: Bagnaia ha vinto non con forza e potenza, ma con abilità e know how italiano e dimostra la quintessenza dell'italianità. E' come se la Sampdoria avesse vinto la Champions League".
Parole di Daniela Santanché, Ministro del Turismo, a margine di Eicma, esposizione universale delle due ruote alla Fiera di Milano.
Probabilmente il commento della Santanché voleva essere un complimento, sia a Bagnaia che alla Ducati e alla Sampdoria stessa. Ma la frase, pronunciata in questo momento così difficile per la società e la squadra blucerchiate, somiglia tanto ad una gaffe, se non ad una (magari involontaria) presa in giro.
Peraltro, il trionfo di Bagnaia e della Ducati meriterebbero di essere sottolineati per quello che sono: un successo di un centauro e di una moto italiani. Un ottimo pilota ed un'azienda prestigiosa. Così come prestigiosa è la Sampdoria, che in finale di Champions League ci arrivò pure nel 1992.
Traguardi, internazionali, che probabilmente la Santanché non ha mai raggiunto.
IL COMMENTO
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