E’ una Sampdoria incerottata quella che ha ripreso ad allenarsi a Bogliasco per preparare la sfida del 4 gennaio a Reggio Emilia contro il Sassuolo alle 12,30 in un giorno infrasettimanale che non ha tuttavia impedito ai tifosi di organizzare una carovana di pullman attraverso i club Alassio, Albenga, Fedelissimi, Imperia, Junior, Lavagna, Rapallo, Recco, Levante, Pegli/Tamburino e Praini.
I problemi maggiori per Stankovic si concentrano nel reparto offensivo (numeri alla mano, il peggiore della squadra), dove oltre allo squalificato Djuricic (capocannoniere blucerchiato) non saranno della partita i lungodegenti Quagliarella, Pussetto e De Luca, l’infortunato Verre e probabilmente Caputo, che per ammissione dello stesso allenatore ha ormai la testa rivolta al mercato.
Migliorano, invece, le condizioni di Gabbiadini che in questo momento rappresenta il punto fermo dell’attacco insieme con il giovane Montevago. Ancora out i soliti Winks e Conti.
Difficile allo stato attuale ipotizzare un sistema di gioco, anche se in Turchia il tecnico della Samp, dopo la girandola di moduli nella prima parte della sua gestione, ha impiegato soprattutto il 3-4-1-2. Per proporlo contro il Sassuolo servirebbe un trequartista, ovvero Abdelhamid Sabiri, ma il marocchino, reduce da un Mondiale all’inizio brillante e poi travagliato per gli acciacchi fisici, tornerà a Genova soltanto venerdì e con Stankovic non ha mai legato.
Sul fronte societario non si registrano novità salienti, la sensazione è che la prima convocazione dell’assemblea degli azionisti in programma il 5 gennaio a Milano sia destinata ad andare deserta mentre possa prendere corpo quella del giorno 10 in seconda convocazione.
Il pallino è ancora nelle mani dell’accoppiata Ferrero-Vidal, che con le ultime manovre alla ricerca di finanziamenti esterni sta confermando quanto si sapeva: ovvero la volontà di vendere il club il prima possibile, da parte dell’attuale proprietario e del suo commercialista di fiducia, non è mai concretamente esistita. E solo il “fallimento” dei loro piani o un evento, per non dire, un terremoto esterno potranno determinare un cambiamento.
IL COMMENTO
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