Lo Spezia è pronto a riprendere la preparazione, mercoledì 29 al centro sportivo di Follo, con un problema in più: la defezione di Ebrima Colley che, al pari del cugino Omar che gioca nella Sampdoria, è stato convocato dal Gambia per la Coppa d'Africa. Resta invece in Italia Emmanuel Gyasi, estromesso dal novero delle convocazioni della nazionale del Ghana di cui era stato in passato un punto fermo.
Dopo una lunga serie di consultazioni natalizie tra i diretti interessati, la società sembra aver deciso di confermare fiducia a Thiago Motta, che malgrado la vittoria di Napoli sembrava più che a rischio, per via dei rapporti non idilliaci con parte non marginale dello spogliatoio. L'unica candidatura alternativa rimasta era quella di Marco Giampaolo, che in carriera non è certo uno specialista dei subentri in corsa, controindicazione ulteriore a quella della penale di 400mila euro da pagare in caso di esonero di Motta prima della fine dell'anno solare, con chiusura anticipata del triennale sottoscritto la scorsa estate dopo la repentina fuga di Italiano. Ma sarebbe stato proprio l'ex allenatore della Sampdoria a declinare l'offerta di Pecini, che a suo tempo era stato determinante nel portarlo in blucerchiato e a difenderlo quando, dopo l'incerto avvio, Ferrero in persona aveva contattato Colantuono a Roma prima del derby che, vinto dal Doria, avrebbe avviato l'ottimo triennio genovese di Giampaolo.
Avanti con Motta, quindi, nella speranza che il tecnico italo-brasiliano possa riprendere il controllo del gruppo in vista dei primi impegni dell'anno nuovo: 6 gennaio il Verona al Picco e, soprattutto, il 9 gennaio il Genoa a Marassi, per una partita che dirà molto del campionato di entrambe.
IL COMMENTO
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