Anche la terza convocazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti della Sampdoria è destinata ad andare deserta per la mancata presenza della famiglia Ferrero, socia di maggioranza del club blucerchiato.
Sotto Corte Lambruschini, però, ci saranno i tifosi della Gradinata Sud per manifestare rabbia, preoccupazione e dissenso per quanto sta accadendo alla Sampdoria, che sembra inesorabilmente avviata ad un destino crudele in campo e fuori.
Sempre che, da qui al 2 febbraio, data della quarta ed ultima assemblea degli azionisti con all’ordine del giorno la ricapitalizzazione sino a 50 milioni di euro, i diversi attorni in campo non riescano a trovare una soluzione definitiva. Il 16 febbraio scade il termine ultimo per il pagamento degli stipendi alla squadra di ottobre, novembre e dicembre 2022 e la Samp dovrà anche pagare la seconda rata degli arretrati Irpef, pena la perdita del diritto alla dilazione.
Allo stato attuale Massimo Ferrero, attraverso il Trustee Gianluca Vidal, sta provando insistentemente a percorrere attraverso Banca Sistema la strada del prestito su pegno delle azioni restituibile in due anni. Nel frattempo da Roma filtra l’indiscrezione di un accordo raggiunto anche sul secondo concordato, quello di Eleven Finance srl.
Ma l’ex presidente potrebbe pure accettare di lasciare la Sampdoria, sebbene soltanto in presenza di una robusta buonuscita che nessuno però vuole elargirgli, avendo la società a bilancio un monte debitorio imponente.
Ferrero, nell’intervista a Radio Crc, ha citato non a caso i nomi di Alessandro Barnaba e soprattutto Luca Bettonte, amministratore delegato della San Quirico Holding dei Garrone, che tra le altre cose si accinge a superare la concorrenza dei Fondi e ad entrare con un ingente investimento di capitali in Minerva Hub, una delle realtà emergenti del lusso, con diverse eccellenze.
Nel frattempo il Cda si sta cautelando (nel senso di "proteggere" il club), avviando le pratiche per la composizione negoziata della crisi finanziaria della Sampdoria.
IL COMMENTO
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