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La composizione negoziata della crisi potrebbe protrarsi in presenza di un accordo concreto, come un preliminare firmato
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di Stefano Rissetto

Il consiglio di amministrazione della Sampdoria, affiancato dall’avvocato Eugenio Bissocoli e per nulla incrinato dalla sfuriata web dell’ex presidente, continua a lavorare alla composizione negoziata della crisi e, in collaborazione con Banca Lazard consulente del trust Rosan, all’emissione del prestito convertibile in azioni che potrebbe rappresentare una soluzione ponte per il vero e proprio passaggio di proprietà.

Il tribunale di Genova ha fissato il termine dei 120 giorni, a scadenza 6 giugno, per l’esecuzione degli adempimenti volti a superare la crisi aziendale. Ma non è escluso che da Palazzo di Giustizia possa arrivare una proroga, naturalmente a determinate condizioni, come la presenza seria e certa di un investitore che abbia fornito garanzie concrete di un interessamento finalizzato all’acquisto, oppure lo stato quasi integrale del progresso dei lavori di risanamento delle finanze aziendali. In questi due casi, ovvero in presenza di prove inoppugnabili di una svolta benefica in corso, il tribunale potrebbe dilazionare i tempi al fine esclusivo di agevolarne la definizione.

Per quanto riguarda i soggetti interessati, l’abbandono di Alessandro Barnaba e della sua Merlyn Advisors viene considerata una ritirata tattica e la sua proposta potrebbe tornare attuale. In primo piano, a dispetto anche in questo caso delle smentite, restano Massimo Zanetti assistito dal dirigente Luca Baraldi e il finanziere Raffaele Mincione, interessato con il suo WRM Group anche alla parte immobiliare oggetto delle procedure concordatarie relative alla proprietà della Sampdoria. Nessun credito viene ormai dato alle pur persistenti dicerie a contenuto mediorientale, autoscreditate da un’infinità di annunci e proclami a vuoto, che vengono inscenati in modo pittoresco ormai dalla fine della scorsa estate.