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di Giovanni Porcella

GENOVA - Retegui si può presentare. El Chapita, così viene chiamato in Argentina è un giocatore del Genoa e si presenta, dopo l’introduzione del presidente Zangrillo definito “un sogno”, con umiltà e volontà di fare bene nel campionato italiano. Retegui si sforza di parlare italiano, lui che è centravanti degli azzurri, ma inevitabilmente scivola sullo spagnolo.

Però è chiaro sul soprannome: “Il Chapita? El Chapa era mio papà, io sono solo Mateo”. Da Milito a Simeone, in tanti hanno fatto benissimo al Grifine e lui raccoglie la sfida: “Qui il calcio è difficile, duro ma devo dimostrare ciò che valgo. Posso dire ai tifosi che tutti mi dicono appassionati, che darò tutto per questa maglia”.

Retegui parla con davanti la sua famiglia: “Siamo tutti sportivi e abituati a lottare”. Intanto per lui nessun riposo: “Devo farmi pronto per la Coppa Italia”. Retegui può sorridere: "Grazie a tutti e forza Genoa. Sono orgoglioso di essere qui, in un club importante. Il destino ha voluto che arrivassi qui, mio bisnonno era genovese, non vedo l'ora di iniziare questa avventura".