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Le città italiane che ospiterebbero la manifestazione passerebbero da dieci a cinque. Il Comune di Genova non è stato chiamato in causa. Il vicesindaco Piciocchi: "Speriamo che Genova non salti"
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di Andrea Popolano

GENOVA - A rischio la candidatura di Genova a ospitare gli Europei di calcio del 2032. In corsa oltre all'Italia c'è la Turchia. Ma la svolta dell'ultim'ora è quella che Italia e Turchia sono pronte ad ospitare in maniera congiunta la manifestazione. La scelta sarebbe dovuta arrivare in autunno ma questa novità potrebbe cambiare lo scenario con i due paesi pronti a dividersi le partite.

La scelta è stata confermata dalla Federcalcio. A questo punto sarà l'Uefa a valutare se accettare la proposta lanciata da Italia e Turchia di ospitare insieme la manifestazione. 

Nel dossier presentato dall'Italia erano state scelte dieci città che avrebbero, in caso di candidatura unica, ospitato la manifestazione. Tra queste anche Genova con il Luigi Ferraris. Ma l'accordo tra Italia e Turchia a ospitare in modo congiunto la manifestazione dimezzerebbe le città italiane che ospiterebbero i match dell'Europeo: da dieci a cinque.

Oltre a Genova nel dossier italiano sono presenti anche Milano, Torino, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari. Cinque di queste rischiano di saltare: Milano e Roma sembrano in una botte di ferro, lo stesso vale per Torino che ha un impianto comunque nuovo. Praticamente certo della conferma anche il Maradona di Napoli visto la capienza dell'impianto. Le altre città invece si giocheranno l'ultimo posto disponibile. In questo caso la distribuzione territoriale potrebbe avere un suo peso così come la quantità di interventi necessari per rendere gli stadi idonei a ospitare la manifestazione internazionale. E se Cagliari sembra tagliata fuori visto che lo stadio non esiste ancora per l'ultimo posto disponibile potrebbe essere una lotta tra Genova, Bari, Verona, Bologna e Firenze.

Per il momento il Comune di Genova non è stato chiamato in causa dalla Federcalcio. Il vicesindaco Pietro Piciocchi si limita a commentare: "Speriamo che Genova non venga tagliata".