GENOVA - Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi pronti a immettere nuova liquidità nella Sampdoria. In arrivo 14 milioni nelle casse del club per pagare i bonus ai calciatori per lo scorso mese di dicembre e per coprire i regolari stipendi di maggio. Una Samp che nonostante le difficoltà (soprattutto quelle extra calcio) ereditate dalla gestione Ferrero cerca di trovare la strada giusta per il rilancio o comunque per una normalizzazione generale delle vicende del club.
Una cifra che in buona sostanza andrà di fatto a diminuire anche le quote dello stesso Viperetta, ad oggi ancora azionista della Sampdoria al 49,3%. Tutto questo naturalmente al netto del ricorso dello stesso Ferrero al Tribunale delle Imprese (l'imprenditore romano chiede di inibire i futuri aumenti di capitale al club perché vuole ottenere i pagamenti dei concordati di Eleven Finance e Farvem) su cui il giudice Gibelli dovrebbe esprimersi da qui ai prossimi giorni. Se il verdetto fosse favorevole ai nuovi azionisti a quel punto l'ex presidente della Sampdoria riceverebbe un'altra spallata anche se avrebbe comunque l'opportunità di presentare un ulteriore reclamo.
Tutto questo mentre l'avvocato De Gennaro - che rappresenta la nuova proprietà - ha incontrato informalmente i procuratori Pinto e Piacente rispetto al triplo filone d'indagine della Procura di Genova (plusvalenze, fondi Sace e malversazione) che nei giorni scorsi ha di fatto coinvolto la Sampdoria almeno indirettamente rispetto ad accuse riguardanti la precedente gestione, attraverso il coinvolgimento oltreché di Ferrero anche dell'ex vicepresidente Romei e dell'attuale consigliere Alberto Bosco.
A proposito giovedì con ogni probabilità l'assemblea degli azionisti in seconda convocazione deciderà sul nuovo cda: potrebbero entrare nuove figure di fiducia di Radrizzani e Manfredi, possibile la permanenza di Lanna e dello stesso Bosco almeno in questa prima fase.
Oggi poi è il giorno in cui viene depositato in tribunale il piano di ristrutturazione dei debiti che in buona sostanza permetterà - grazie alla composizione della crisi e al lavoro del cda emergenziale formato da Lanna, Romei, Panconi e Bosco - di ridurre i debiti della Sampdoria da 200 miloni (anche se i debiti finanziari netti erano intorno ai 150) a 80/90 miloni, in virtù di una serie di accordi raggiunti con banche e creditori. Un passaggio fondamentale per arrivare al closing in autunno.
La Sampdoria - vale la pena ricordarlo - solo nella giornata di ieri nell'assemblea di Lega di B ha dato rassicurazioni agli altri club rispetto alla piena volontà di rispettare l'ordinamento sportivo al di là di quelli che sono gli obblighi previsti dal piano di ristrutturazione. Non ci sarà in buona sostanza un altro caso Reggina e i nuovi azionisti - pur tra mille salite - hanno intenzione di rilanciare il club con un progetto sostenibile. Da qui anche i dubbi non ancora dissipati del tutto su un immediato ritorno in pista della squadra femminile di serie A dopo il disimpegno annunciato nei giorni scorsi.
Da ultimo una riflessione. Radrizzani e Manfredi - che com'è noto hanno salvato l'Unione Calcio Sampdoria dal fallimento iscrivendo la squadra al campionato di B (pagando dunque tutte le pendenze arretrate) - in questo momento stanno attraversando tutte le salite lasciate dalla precedente gestione. C'è in ballo giustizia civile (il ricorso di Ferrero), la giustizia penale (il triplo filone d'indagine a Genova) e persino la giustizia sportiva (i due punti di penalizzazione per Inps e Irpef, forse non arriveranno quelli per il ritardo dei pagamenti degli stipendi ai calciatori). Tutte vicende legate alla precedente gestione ma ora sulla schiena - come del resto i debiti - dei nuovi azionisti. Tante salite da affrontare con l'unico obiettivo di rilanciare la Sampdoria. E i tifosi stanno dimostrando di dare fiducia al nuovo corso. La prevendita degli abbonamenti si è chiusa a quota 12 mila tessere, da oggi scatta la vendita libera.
IL COMMENTO
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