GENOVA - L’atrio di palazzo Tursi si è trasformato in un campo da tennis per accogliere i campioni Matteo Arnaldi, eroe ligure della Coppa Davis vinta dall’Italia nel 2023, e Diego Nargiso. In campo si gioca con le palline marchiate "Genova capitale dello sport 2024", la gente fa da spettatori sul porticato di palazzo Tursi a guardare dall’alto i palleggi come fossero sugli spalti del Foro Italico, Arnaldi gioca contro l’assessore allo Sport del Comune Alessandra Bianchi, Nargiso palleggia con decine di giovani tennisti delle scuole liguri arrivati a Tursi per conoscere i loro idoli.
Il sindaco Marco Bucci regala al vincitore della Devis 2023 la spilla con la croce di San Giorgio, simbolo della città di Genova. È un pomeriggio di festa per lo sport, di grande professionismo e di soddisfazione per una città come Genova che ha da sempre un feeling speciale con la Coppa Devis, un legame nato nel 1928, nove incontri, sette vittorie, due sole sconfitte, nel 2009 contro la Svizzera di "Sua Maestà" Roger Federer e nove anni dopo contro la Francia, poi finalista sconfitta solo dalla Croazia. Questo il bilancio, più che positivo, delle sfide disputate dalla nostra nazionale all’ombra della Lanterna.
Lo show di Matteo Arnaldi è stato un momento attesissimo da tutti coloro che sognano di ripercorrere le orme del ventiduenne capace di scrivere una grande pagina di Davis, con la vittoria nell’incontro d’apertura della finalissima contro l’australiano Popyrin ed è stato un susseguirsi di emozioni, fino agli ultimi palleggi proprio con Diego Nargiso e la stretta di mano a centro campo. Poi tutti in Salone di Rappresentanza a salutare la Coppa Davis che potrà essere ammirata a Tursi fino a martedì. Oggi infine, la Festa dei Circoli del tennis ligure, una tradizione per Genova, che vedrà sfilare atleti e circoli che si sono distinti nel 2023 con significativi risultati in ambito regionale e nazionale. Una grande festa proprio nel giorno del trionfo di Jannik Sinner all’Australian Open di Melbourne. E c'è molta Liguria nel campione azzurro cresciuto nel centro sportivo di Bordighera gestito da Riccardo Piatti. E' lì dove si è formato diventando giorno dopo un giorno un fuoriclasse.
IL COMMENTO
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