E’ morto stamane all’età di 80 anni Aldo Agroppi, ex calciatore di Torino, Genoa, Ternana e Perugia. Aveva poi intrapreso la carriera di allenatore: era stato alla Fiorentina, poi al Perugia, Pisa, Ascoli e Como. Era cresciuto nel vivaio del Piombino, con cui aveva esordito non ancora maggiorenne in Serie D nella stagione 1960-1961. Fu poi acquistato dal Torino, che lo aveva cededuto in prestito a diverse squadre, tra cui il Genoa nel 1964-1965, che lo fa giocare nelle giovanili, e con cui ha vinto il Torneo di Viareggio nel 1965.
Commentatore senza peli sulla lingua
Agroppi è stato opinionista e commentatore tecnico in diverse trasmissioni sportive in radio e Tv. Vanta anche cinque presenze con la maglia della Nazionale italiana. Il decesso è avvenuto all’ospedale di Piombino, dove era nato il 14 aprile del 1944: era ricoverato da alcuni giorni in terapia intensiva a causa una polmonite bilaterale. Fra le polemiche innescate da Agroppi quelle di anni fa con Roberto Mancini, accusato dal mister toscano di avere fatto carriera e allenato la nazionale italiana senza avere svolto la gavetta ma solo perché raccomandato..
Niente commemorazione per Supercoppa
Trapela poi che non ci sarà il minuto di silenzio per commemorare la scomparsa di Agroppi nella Supercoppa italiana, che prenderà il via questa sera a Riyad. Con una parziale retromarcia rispetto a quanto comunicato, la Figc conferma il minuto di silenzio su tutti i campi nel week end, ma lo annulla per i match in Arabia. La ragione risiede nei precedenti in terra araba, che hanno già visto il pubblico locale, presente in maggioranza sugli spalti, fischiare il ricordo di Beckenbauer e Gigi Riva, perchè per tradizione il silenzio non viene associato al lutto.
Il commosso ricordo del "doriano" Novellino: "Ho pianto"
"Aldo per me è stato più di un amico, un fratello. Mi chiamava terroncino del nord". E' il commosso ricordo di Walter Novellino, ex allenatore della Samp ed ex compagno di squadra di Agroppi: "L'ho avuto a Perugia testimone di nozze. Lui abitava sotto, io sopra, andavo sempre a mangiare a casa sua. Aldo è stato una persona colta e diretta, un uomo che diceva sempre quel che pensava" afferma parlando con l'Ansa. Alla notizia della morte "ho pianto", racconta Novellino.
IL COMMENTO
L'invasione dei supermercati e la città che vogliamo
Sampdoria, è l'ora della verità. Gli alibi sono finiti