Cronaca

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Ha finalmente una spiegazione l??incredibile moria di pesci che nei mesi scorsi si era verificata soprattutto nel ponente genovese: centinaia di cefali trovati morti in mezzo al mare e vicino alla costa, senza un perché apparente. Ora, dopo accurate indagini, i carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, e i tecnici dell??Icram sono riusciti a risalire alle cause di quella strage. Nel tratto di mare antistante Sestri Ponente, vicino agli scarichi del depuratore, è stata evidenziata la presenza di pericolose sostanze inquinanti, sia nei sedimenti che negli organismi marini. Una concentrazione elevatissima, spiegano i tecnici, letale per i pesci, ma pericolosissima anche per l??uomo. Causa di questo inquinamento proprio il depuratore di Sestri, un impianto sul quale confluivano gli scarichi reflui dell??attività industriale e artigianale di oltre 130 mila abitanti. I carabinieri lo hanno posto sotto sequestro preventivo, mentre la procura, che ha aperto un??inchiesta sulla vicenda, ha indagato Valter Seggi, assessore alle opere idrauliche e sanitarie del comune di Genova, e gli amministratori delegati di Genova Acque Giovanni Domenichini e Roberto Bazzano. L??autopsia compiuta sulle carcasse dei pesci trovati morti ha messo in evidenza una grave alterazione della morfologia e della funzionalità degli organi dei cefali, oltre che un elevato grado di contaminazione microbica del tessuto muscolare e della cute. Una situazione che ??dicono i tecnici?? costituisce serio pericolo anche per la salute umana: i cefali, infatti, sono cibo per altre specie pregiate che finiscono quotidianamente sulle nostre tavole. Secondo quanto accertato, il depuratore non era funzionante e non era stato autorizzato dalla provincia. In tarda mattinata il sindaco di Genova ha emesso una nota per commentare la notizia: ??Spero che le indagini possano dimostrare la piena correttezza del comportamento del comune? scrive Pericu. (Davide Lentini)