Cronaca

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Da Napoli organizzati in batterie di tre o più persone e, si trasferivano nelle città del nord dove dopo aver individuato dentro una delle più importanti gioiellerie delle città un rappresentante di preziosi, lo seguivano e rapinavano. Ma i carabinieri del Comando Provinciale di Genova, in collaborazione con i Comandi di Napoli, Roma e Caserta, hanno messo fine alle loro scorribande nel nord Italia. In manette 5 giovani pregiudicati campani che utilizzavano per i loro colpi lo stesso modus operandi. Gli arresti, avvenuti a Roma, Napoli ed in provincia di Caserta in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Genova Silvia Carpanini, riguardano Pasquale Candolfi, di 42 anni, residente a Napoli ma domiciliato a Pineta Mare di Castelvolturno (Ce); Salvatore Candolfi, nipote di Pasquale, di 23 anni, napoletano; Vincenzo Cristiano, di 29 anni, napoletano; Salvatore Fani, di 24 anni, napoletano; Vincenzo Liguori, di 30 anni, residente a Napoli ma domiciliato a Roma. Tutti sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla perpetrazione di rapine nei confronti di rappresentanti di preziosi con l'aggravante dell'utilizzo di armi. In particolare i cinque sono ritenuti responsabili della rapina compiuta a Genova il 19 maggio 2005 (bottino un campionario di preziosi del valore di circa 6000 euro), di quella commessa a Livorno il 20 maggio 2005 (bottino un campionario di preziosi del valore di 35000 euro), di quella compiuta ad Ameglia (La Spezia) il 31 maggio 2005 (bottino un campionario con circa 7 chili di oro, per un valore di 43000 euro) e del tentativo di rapina commesso a Pesaro il 31 maggio 2005.