Carissimo Futuro Sindaco, a pochi giorni dalla tua elezione vorrei condividere con Te i timori sul futuro della Città che andrai ad amministrare, compito assai ingrato vista la grave situazione economica del Paese che insiste anche e soprattutto sulle risorse a favore dei comuni.
Genova può e deve tornare ad essere una Città in crescita, ne ha le potenzialità e le caratteristiche, ma il nostro territorio deve essere considerato come una risorsa non da sfruttare ma da rigenerare sia in termini urbanistici che sociali.
Il turismo, l’industria, il commercio, l’istruzione e la cultura fino ad oggi hanno vissuto tollerandosi vicendevolmente, rubandosi energie che se ben coordinate avrebbero potuto rappresentare un volano comune, invertendo quel fenomeno di emorragia generazionale che vede i nostri giovani andare via per il solo motivo che non hanno alternative.
Il vero problema, a mio modesto parere, sta nel creare una sinergia tra le varie anime della nostra Città, una condivisione quanto più ampia che sgombri il campo, una volta deciso, da futili rimostranze spesso fini a se stesse o ancor peggio utili solo a chi le cavalca.
Il Tuo compito sarà proprio questo, far sedere tutti intorno a un tavolo, snocciolare l’ordine del giorno e ringhiare fino a quando gli obbiettivi non siano raggiunti.
Negli ultimi anni una cosa che siamo riusciti a far molto bene è stata quella di contraddire chi ci ha preceduto o peggio chi ci stava di fianco, interrompendo qualsivoglia percorso in itinere indipendentemente dal merito ma a favore di logiche personalistiche che non possono più far parte di noi, non fosse latro perché non ce lo possiamo più permettere.
In Italia tra il 1980 ed il 2011 il carico fiscale sulle imprese e sulle famiglie è aumentato di oltre l’11% e proprio nel 2011 la pressione fiscale si è attestata al 42,5% del PIL, mentre per il 2012 è prevista una crescita enorme, che porterà il nostro carico fiscale a toccare probabilmente quota 45% del PIL.
L’introduzione dell’IMU sugli immobili, in sostituzione dell’ICI, l’incremento delle addizionali regionali IRPEF, l’aumento delle imposte sui carburanti, l’incremento dell’aliquota IVA ordinaria dal 20% al 21% già in vigore dallo scorso 17 settembre sono solo alcune delle misure che contribuiranno a rendere povero un sistema che è già debole da anni.
Se a questo si aggiunge che la qualità e l’efficienza di molti servizi pubblici è assolutamente inadeguata rispetto ai costi che gravano su cittadini e aziende, la prospettiva che abbiamo di fronte non è certo delle più rosee. Quindi il Tuo compito come detto sarà complicato ma se riuscirai a rigenerare la capacità attrattiva della nostra Città che è alla base dello sviluppo economico, come dimostrano i risultati di quelle città che hanno puntato su un rinnovamento culturale e creativo del proprio spazio come Bilbao, Edimburgo e Siviglia, potremmo davvero tornare a crescere tutti insieme.
Certo, bisognerà superare la carenza infrastrutturale del nostro territorio, ormai divenuta anacronistica, cercando di non farsi condizionare ne da logiche speculative ne tantomeno da ideologie negazioniste.
Insomma, per quanto arduo possa sembrare il cammino le possibilità di invertire questa tendenza ci sono tutte, dipende da Te !
Politica
Lettera al futuro sindaco di Genova
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