Probabilmente nel modo di essere e di relazionarsi con gli altri, Marco Doria non ha mai fatto leva su due riferimenti come “sono figlio” e “sono discendente”.
Tutto il suo percorso umano e civile si regge – quasi programmaticamente – su un’aspirazione a sviluppare ed affermare la propria autonomia identitaria.
Oggi il (futuro) sindaco di Genova è un docente cinquantaquattrenne, sposato con Claudia Rotondi e padre di due figlie, Anna e Clara, di 11 e 9 anni.
Da un precedente matrimonio aveva avuto un figlio di nome Giorgio (come quello di suo padre) che ha 25 anni.
Non è difficile cogliere nei valori appresi (e soprattutto praticati) in famiglia, con i genitori e il fratello Giuliano, tutto il patrimonio dei suoi orientamenti ideali.
Iscritto e attivo nel P.C.I. (come lo era stato il padre – vice sindaco di Genova fra il 1975 / 76), consigliere di Circoscrizione e poi, per un triennio (1990-93) consigliere comunale, Marco Doria ha conservato saldezza di convinzioni e rigore di comportamento.
Ciò non gli ha impedito di sviluppare anche le riflessioni autocritiche che lo hanno portato ad elaborare una nuova nozione di sinistra e modi diversi di praticarla.
L’uomo è rimasto sobriamente riservato nello stile di vita, quanto è disponibile all’incontro e alla conoscenza degli altri. Curioso del nuovo ma istintivamente legato ad alcune salde amicizie che spaziano in ambiti sociali diversi.
L’assenza di protagonismo esibito può anche sconcertare chi cerca di condurlo sul terreno delle affermazioni gratuite e ad effetto. Doria è uno che rifugge da ogni comportamento demagogico e superficiale, ma per contro si scioglie in risate liberatorie e si commuove rievocando le passioni di una vita, la sua e quella delle persone che ha frequentato.
Può essere davvero un amministratore per tempi difficili.
Forse non molti sanno che un suo antenato, Giacomo Doria, il fondatore del Museo di Scienze Naturali di Genova, è stato Sindaco fra il marzo e il luglio del 1891.
Rispetto a quei cinque mesi lontani, c’è da sperare che Marco Doria lo resti per i cinque anni dell’intero ciclo amministrativo che si apre dopo il 21 maggio 2012.
Politica
Il mio amico Marco
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