Cronaca
GENOVA: NUOVA MOSCHEA CON L'AIUTO DEI FRATI
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"L'accordo con i frati del Sorriso francescano è in via di definizione e potrebbe essere firmato entro la fine di ottobre con l'intermediazione del Comune" dice l'imam di Genova Hussein Salah, presidente del Centro islamico culturale del capoluogo ligure, spiegando i termini del progetto di una permuta di terreni che vedrebbe la realizzazione della moschea genovese in corso Perrone, una zona industriale e commerciale del ponente cittadino, anziché nel centro abitato di Cornigliano, in via Coronata, ipotesi quest'ultima che aveva visto forte dissenso da parte degli abitanti del territorio. "Si tratta di una permuta, noi diamo un terreno in corso Perrone e loro ci danno un edificio. Per il resto chiedete al Comune che ha questa esigenza", spiega il presidente della Fondazione Sorriso Francescano Giampiero Gambaro, altro principale attore dell'operazione. "Ma noi non costruiamo niente", precisa il religioso ad una domanda sull'ipotesi che siano proprio i frati, a loro spese, a far costruire lo scheletro grezzo della moschea. In modo diverso descrive la situazione l'imam che afferma: "Si tratta di una permuta di edifici. Da una parte noi cediamo l'ex fabbrica in via Coronata, dall'altra riceveremo un edificio grezzo, senza le rifiniture, costruito dai frati". "L'assessore Paolo Veardo ci ha fatti incontrare nel luglio scorso - aggiunge Hussein Salah - ci dobbiamo sentire a breve con i francescani per definire tempi e fattibilità. Dopo un'attesa di quattro anni non posso dire alla comunità che dobbiamo aspettare altrettanto e quindi è plausibile che la moschea sia ultimata in un anno, un anno e mezzo". Intanto l'assessore comunale ai servizi sociali Veardo dichiara: "Non ne so nulla. Per me la moschea continua ad essere in via Coronata. Non posso parlare di un progetto di cui non sono a conoscenza". Mentre il suo collega, l'assessore comunale allo sviluppo economico Mario Margini afferma, "esiste questa ipotesi come ce ne sono altre. Non ci precipitiamo a fare dichiarazioni perché si rischia di bruciare i progetti. L'Amministrazione prenderà ufficialmente posizione quando ci sarà qualcosa di concreto". "Mi sembra significativo che due organizzazioni che rappresentano due religioni diverse collaborino", ha concluso l'imam che precisa "la moschea non sarà affidata all'Ucoi alla quale noi aderiamo a livello nazionale, ma alla comunità islamica genovese". (Ansa)
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