Politica

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“Si chiamava menu romantico, ma era un incontro di lavoro”: Matteo Rosso, consigliere regionale ed ex capogruppo Pdl in regione,  racconta di avere indagato sulle presunte spese pazze dei suoi colleghi. Dopo Italia dei valori nel mirino della Finanza sono finiti altri gruppi regionali.  L’ipotesi è che alcuni consiglieri si siano fatti rimborsare spese non propriamente istituzionali. Per Marco Melgrati, capogruppo Pdl, la vicenda della “cena romantica” è da ridimensionare: “20 euro per una cena romantica sarebbe da barboni

Insomma una questione di stile ancor prima che morale. Dopo le mutandine e il cibo per gatti è il turno di cene, gioielli e anche ingressi alle terme. Tutto giustificato come “spesa istituzionale”, magari per incontri politici. “Ho sempre chiesto massima trasparenza, e regole più chiare. Però fino all’anno scorso se uno giustificava una spesa come istituzionale gli veniva rimborsata. Poi è chiaro che ne deve rispondere, se scoprirò illeciti sarò il primo a  denunciarli”, dice Matteo Rosso.

Forse sono mancati i controlli, anche se va ricordato che le spese sotto accusa non erano ancora state validate dalla commissione regionale. Quel che è certo è nessuno vuole fare i nomi di chi si è fatto pagare cene e terme. Melgrati non parla “perché non ero il capogruppo”, Rosso dice che “non sono più il capogruppo”. E alla fine bisogna tenersi il dubbio. E non si capisce il perché, se davvero i rimborsi erano tutti regolari. I cittadini intanto si sfogano e chiedono chiarezza, mentre il sindaco di Genova, Marco Doria, auspica che la politica abbia comportamenti ineccepibili.

Claudio Burlando, dal canto suo, spera che si faccia chiarezza in fretta, e chiede che si distingua tra comportamenti corretti ed eventuali irregolarità. “Non sono tutti uguali”, dice il Presidente della Regione.