Politica

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Ormai, purtroppo, non mi scandalizzo abbastanza se scopro che un gruppo, forse abbastanza numeroso, di politici liguri, si fa pagare la cena, il viaggio, l'aperitivo con i soldi pubblici. E' triste, ma è così. Di fronte alle lordure romanesche, le terme del consigliere ponentino, il vasellame di quell'altro o la cenetta del terzo mi fanno un baffo.

La faccenda che mi fa incazzare, come afferma il presidente Burlando usando un'espressione non proprio rotariana ma molto calzante, è che diano da decenni la paghetta a questi signori che si pappano quasi diecimila euro al mese.
Possibile che si sia accettato questo indecente andazzo e nessuno (eccetto se non sbaglio la consigliera Della Bianca) abbia alzato la manina per dire: ragazzi, stiamo attenti.

Macché. I duemilacinquecento euri all'anno di paghetta se li sono presi felici e contenti. Poi magari li hanno anche spesi per iniziative con un vago legame politico. Altre, magari,meno. Ma nessuno ha sentito il lieve imbarazzo di spendere soldi nostri quando già di soldi nostri ne hanno presi e tanti, anzi tantissimi.
Facile, oggi smascherati, inorridire, auspicare cambiamenti, chiedere rigore.
Non ci interessa sapere se la cenetta è diventata "romantica" solo perché il ristorante dove si è svolta si chiama Romantico. E' come se un fosse andato a fare la cenetta o il pranzetto a sbafo del contribuente all'Europa e tale desco fosse diventato "europeo".

Pare inoltre che i dieci euri alla Casa del bottone siano stati utilizzati per il patriottico acquisto di una bandiera tricolore. Non ci interessa sapere se la cura termale ha sortito effetti benefici per il misero consigliere in umido o a chi appartenessero le misteriose mutandine.

Ci interessa sapere se verrà cancellata definitivamente la paghetta a questi ricconi. Tutto qui. E magari se gli facessimo restituire gli arretrati non ci dispiacerebbe. Potrebbero essere dirottati verso i liguri senza lavoro che stazionano tutte le mattine davanti al Consiglio regionale e che non hanno né la paghetta per mutandine e vessilli, né lo stipendio per mangiare. Romanticamente è ovvio.