Quirinale, Prodi non passa. Biasotti: "Godo come avessi vinto il derby"

 "Questa mattina c'è stato un voto unanime, dissenso con modalità non pubbliche nè argomentate. E' grave, molto grave in politica. Per quanto riguarda le dimissioni di Bersani lo ha già detto lui stesso oggi".

A commentare la giornata politica e le dimissioni di Pierluigi Bersani, smentite più volte nel corso della serata, è il Presidente della Liguria, Claudio Burlando.

"Si dimetterà dopo l'elezione del Presidente della Repubblica - aggiunge Burlando - proprio come annunciato da lui stesso".

E ancora: "Prodi che non passa? Sono d'accordo con Mario Tullo, parlamentare Pd, ripunterei su di lui in ogni caso. In questi giorni ci siamo parlati. In effetti, Romano Prodi non ha chiesto nulla. Siamo stati noi a nominarlo. Vedremo cosa succederà domani".


Un po' di delusione per la quarta fumata nera dove non solo il Pd non è riuscito a  far eleggere Romano Prodi, ma è emerso che il professore ha preso meno punti del previsto proprio dal centrosinistra con 101 tiratori.


"Hanno mandato al massacro il fondatore del partito", fa sapere Erik Festa, assistente parlamentare, attivista del Movimento Cinque Stelle.


I commenti sono tanti tanto che mentre il presidente Burlando parla a Primocanale, Prodi sta pensando se ritirare la sua candidatura.

"La sua candiatura non c'è più", ha detto secco il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, chiudendo quindi anche a Massimo D'Alema.

Botta e risposta che rimbalzano tra carta stampata e social network. Alla fine del quarto scrutinio 395 voti per il Professore, 214 per Rodotà, 78 per la Cancellieri, 15 per D'Alema.

"Non importa a nessuno delle loro beghe interne. L'importante è eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Per me è stato il primo voto, davvero emozionante. Domani siamo certi che vincerà Rodotà", dice Matteo Mantero, deputato 5 Stelle in Liguria a Savona, in esclusiva a Primocanale.

"Al Pd lo abbiamo detto in tutti modi - aggiunge Festa - ma hanno pensato bene, al primo turno, di tentare alleanza con Pdl. Ma tanto li conosciamo, ce lo aspettavamo. E quando hanno visto che non gli è riuscito, hanno tentato la carta Prodi. Per una volta hanno vinto i cittadini visto che non c'è mai stata nel tempo una mobilitazione di massa partita dai cittadini per un'elezione del presidente. Quando abbiamo proposto il nome dalle quirinarie sul sito del Movimento Cinque Stelle  è uscito Rodotà e questo nome abbiamo votato.
Abbiamo un nome di garanzia per tutti. Per il Pd è di fatto un'esponente di sinistra non capiamo perché non lo vogliano".

Eppure, tra i corridoi circola una notizia nemmeno troppo misteriosa che riguarderebbe il partito di Bersani e Rodotà. "Vero - conferma Festa -  Dal Pd ci hanno risposto che Rodotà è ottimo, ma non possono votarlo perché proposto da Beppe Grillo".  Ma ora gli alleati di Sel sembrano essere orientati a votarlo.


Domani, intanto, si torna al voto con il quinto scrutinio alle 10 del mattino e si prevede un'altra giornata difficile.


"Ho goduto come avessi vinto al derby dopo Prodi silurato - il commento di Sandro Biasotti, parlamentare Pdl  - Ha distrutto il tessuto industriale di Genova. Serve una figura che ricompatti il paese e l'unica è la Cancellieri. Rodotà? Assolutamente no. Per ora mi godo la serata con la disintegrazione del Pd", fa sapere a Primocanale.