cronaca

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Omicidio colposo plurimo e disastro colposo sono i reati contestati a cinque persone, tra ex politici e dirigenti comunali, per l'alluvione che il 4 novembre 2011 causò la morte di sei persone a Genova. Le persone indagate sono l'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi, l'ex assessore alla Protezione civile Francesco Scidone, i dirigenti del Comune Gianfranco Delponte, Pierpaolo Cha e Sandro Gambelli. Si tratta delle cinque persone che nei mesi scorsi erano state indagate, nell'inchiesta stralcio, per i falsi verbali in cui vennero taroccati gli orari in cui esondò il torrente Fereggiano.

Nell'alluvione del 4 novembre 2011 morirono sei persone, tra le quali due bimbe: Serena Costa, 19 anni, Evelina Pietranera, Angela Chiaramonte, 40 anni, Djala Shpresa, 28 anni, le sue due bimbe, Gioia e Janissa, di 8 anni e di 11 mesi. Alla fine dello scorso anno, il procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico e il sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà avevano iscritto sei persone nel registro degli indagati: erano accusati di avere falsificato i verbali nei quali veniva anticipato di 50 minuti l'esondazione del Rio Fereggiano. Il falso sarebbe stato creato per fare passare la versione secondo la quale a Genova quel giorno si abbatté una "bomba d'acqua", un evento imprevedibile che non aveva permesso di mettere in moto tempestivamente la macchina della protezione civile. Quel verbale venne però smentito grazie anche alla collaborazione dei cittadini: foto, filmati e testimonianze avevano raccontato una versione diversa con un orario diverso dello straripamento. Gli investigatori indagarono la Vincenzi, Gabutti, Scidone, Cha, Delponte e Gambelli. Fino a sabato, invece, l'inchiesta madre per omicidio colposo plurimo e per disastro colposo era rimasta contro ignoti. Adesso, a pochi giorni dalla chiusura delle indagini, gli inquirenti hanno dato una svolta iscrivendo i cinque nomi.