cronaca

1 minuto e 7 secondi di lettura
Possedeva auto di lusso, soggiorni nei resort più esclusivi, attici sulla Riviera ligure e appartamenti a Milano, ma si dichiarava nullatenente. L'uomo, un libico di origini greche, 58 anni residente in Italia da 40 anni, intermediatore per alcune aziende meccaniche italiane, è stato tradito dalle ingenti somme prelevate, che sfioravano i 15 mila euro al giorno, ed è stato 'pizzicato' dalla Guardia di finanza di Savona.

L'uomo, che ha la residenza a Finale Ligure, risulta essere evasore totale e ha fatto di tutto per apparire nullatenente e non attirare l'attenzione del fisco: l'attico in Riviera era intestato all'ex moglie, l'appartamento a Milano attribuito fittiziamente al figlio, una delle sue Bmw era registrata a nome della compagna mentre l'altra risultava di proprietà di una impresa cliente.
Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza il libico aveva anche il vizio della falsa fatturazione. Con alcune di queste aveva consentito a una importante azienda meccanica di Milano di effettuare 'regalie' al figlio del defunto rais Gheddafi, in Libia, per ottenere appalti in quella Nazione.
L'evasione accertata è pari a 1 milione e 200 mila euro mentre l'Iva non versata è stata quantificata in 500 mila euro. Indagini sono in corso nei confronti della nota azienda milanese. Intanto il libico deve rispondere di emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione ed occultamento della documentazione contabile. Le supercar gli sono state sequestrate.