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La Lega rompe il fronte di centrodestra sul caso Berlusconi e si schiera contro il voto segreto in Aula sulla decadenza: "La Lega Nord - annuncia il capogruppo leghista al Senato, Massimo Bitonci - chiederà la votazione palese quando arriverà in Aula al Senato il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Su questa vicenda riteniamo che ogni partito debba assumersi in maniera limpida le proprie responsabilità davanti ai cittadini senza sotterfugi o giochi politici".
 
Ieri era stato il Movimento cinque stelle (M5S) a chiedere il voto palese sulla vicenda. E oggi anche Pd, Sel e Udc si dicono contrari al voto segreto.

Dalla festa dell'Udc Renato Schifani, capogruppo Pdl al Senato, taglia corto: "Il regolamento è chiaro e prevede il voto segreto a meno che non si realizzino nuove maggioranze anche in termini di regolamenti, ma non vi sarebbero i tempi. Sinora - ha aggiunto - la prassi è stata ampiamente violata, le regole procedurali per fortuna no".

Anche il presidente del Senato, Piero Grasso, ha confermato che "non è previsto il voto palese": "Si applicheranno i regolamenti" di Palazzo Madama, ha detto l'ex procuratore nazionale antimafia.

Mentre il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, dalla festa del Psi a Grosseto, ha detto che "deciderà chi deve decidere, l'importante è votare secondo la legge e secondo coscienza". 

Il senatore Udc Pier Ferdinando Casini: "Il regolamento del Senato è inequivocabile e prevede voto segreto. Sotto il profilo personale mi augurerei la trasparenza di un voto palese perché è giusto che in quella sede ciascuno si assuma la propria responsabilità, in Senato, davanti agli italiani".
 
Anche Sel si schiera a favore del voto palese, a patto che questo non significhi dilatare ulteriormente i tempi della votazione. "E' un requisito fondamentale di civiltà democratica e trasparenza politica - afferma Loredana de Petris, presedente del Gruppo Misto-Sel al Senato -. Non vorrei che, dati i tempi lunghissimi richiesti dalla modifica dei regolamenti parlamentari, l'obiettivo del voto palese si risolvesse in una ennesima dilazione all'infinito della decisione del Senato".

Il senatore Benedetto Della Vedova (Scelta Civica) è convinto però che "alla fine è probabile si arrivi ad un voto segreto".

"No al voto segreto in aula del Senato sulla decadenza di Berlusconi" anche da Antonio Di Pietro, direttamente dalla festa dell'Idv. "Chi non ha il coraggio di votare palesemente - ha detto l'ex pm - che cosa ci sta a fare in Parlamento? Abbiano la dignità di rinunciare alla segretezza del voto".