cronaca

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"Esiste una cordata di imprenditori disposti ad acquistare l'edificio e l'area dove una volta sorgeva la Centrale del latte di Genova. Chiediamo all'azienda di valutare la proposta e soprattutto di decidere un prezzo congruo perché Lactalis deve dare un segnale al territorio e ai lavoratori che ha lasciato a casa chiudendo la Centrale".


Lo hanno detto ieri gli assessori al lavoro e allo sviluppo economico di Regione Liguria e Comune di Genova Enrico Vesco e Francesco Oddone aprendo l'incontro con Lactalis e le organizzazioni sindacali a pochi giorni di distanza dalla fine del primo anno di cassa integrazione straordinaria che interessa 35 lavoratori. "Speriamo che l'ipotesi che Confindustria ci ha presentato di un pool di imprenditori disponibili ad insediarsi in quell'area, grazie anche alle nostre sollecitazioni si possa concretizzare - hanno detto gli assessori -. Da parte nostra avranno tutta la collaborazione possibile perché il progetto possa realizzarsi. Ma soprattutto l'azienda deve dare un segnale di attenzione al territorio e ai lavoratori che ha lasciato a casa chiudendo la Centrale del Latte di Genova, dando un valore non eccessivo all'immobile. Se questo non avverrà e se vorrà lucrare sull'area sarà un danno per i lavoratori". Oggi i rappresentanti di Confindustria Genova si recheranno a Parma per illustrare alla proprietà il nuovo progetto nel tentativo di ottenere la disponibilità reale a vendere e ad un prezzo congruo. "L'azienda - hanno detto Vesco e Oddone - persevera nell'unico progetto che è il centro commerciale che non rientra nella programmazione urbanistica comunale. Fino ad oggi infatti le uniche opportunità di riutilizzo del sito sono venute solo dalle istituzioni perché l'azienda non ha trovato un interlocutore che potesse proseguire nel segno dell'industria". Secondo i due assessori il centro commerciale non sarebbe infatti una conseguenza della chiusura di Parmalat, ma al contrario la causa. Intanto si parla di rinnovo per un altro anno della cassa integrazione straordinaria. Un tempo utile per consentire di vagliare nuove ipotesi di riutilizzo del sito.