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Cade dopo 31 risultati utili consecutivi, fra partite di campionato e amichevoli, l’imbattibilità casalinga del Cus Genova.

L’impresa, per certi versi storica, l’ha compiuta un coriaceo Cus Torino, che ha sfruttato nel modo più cinico la superiorità del proprio pacchetto di mischia.
Troppe le assenze del quindici genovese per riuscire a contrastare gli universitari torinesi. Il Cus Genova, ancora in formazione largamente rimaneggiata, con tutta la prima linea titolare fuori combattimento, e senza Jacas, Cadeddu e Sandri, ha combattuto comunque con molto carattere.
Subito in vantaggio con un piazzato di Pescetto, il Cus subisce il rapido 1-2 dei piemontesi che vanno in meta con Monfrino e Civita. Bestetti trasforma solo il secondo calcio e la partita resta in equilibrio. Il Cus reagisce d’orgoglio e con due splendide mete di Barani, opera il controsorpasso. In tribuna il pubblico applaude il carattere dei molti under del quindici genovese.

Sul 15 a 12 salgono in cattedra i torinesi con il loro potentissimo pacchetto di mischia e l’efficace organizzazione nel gioco alla mano.
Monfrino, Ursache, Alfarone si caricano la squadra sulle spalle e quando l’espulsione temporanea di Dell’Anno al 36’ lascia in 14 Genova, Torino riesce a segnare la meta, direttamente da un’azione di mischia, che ribalta il parziale. Si val al riposo sul 15 a 17 per gli ospiti.
Nella ripresa, il Cus Genova cerca la rimonta con molta generosità, spinta dagli oltre 700 spettatori e dal forte grecale. I limiti fisici e di esperienza, tuttavia, sono evidenti e il Cus Torino non fatica a controllare la partita e a incrementare il vantaggio con la meta di Lo Greco al 13’, trasformata da Bestetti. il piazzato di Civita al 34’ suggella l’incontro.
Adesso per il Cus Genova, reduce da due sconfitte consecutive, ci sarà il tempo per leccarsi le ferite. Il turno di riposo, previsto per domenica prossima, arriva quanto mai opportuno. L’obiettivo è svuotare l’infermeria e ritrovare i giocatori di esperienza che sono mancati nelle nei derby universitari con Perugia e Torino.
Ultima annotazione, lo splendido coro del pubblico all’uscita della squadra dal campo. Passione e cultura sportiva. Questo è il Rugby, signori.