cronaca

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Il presidente di Unioncamere Liguria e Banca Carisa, Luciano Pasquale, non si nasconde riguardo la sua candidatura a numero uno della Fondazione Carige: "Sono disponibile a mettere in campo la mia esperienza - spiega a Primocanale - e mi sento sereno. Tuttavia è necessario chiarire bene quello che sarà il ruolo della Fondazione nell'immediato futuro, appianando le divergenze. Ripeto, sono disponibile ma serve una larga maggioranza". Qursto vuol dire che Pasquale è pronto ad accettare un'eventuale candidatura a condizione di non essere scelto soltanto dal gruppo dei diciassette consiglieri che a fine mese scorso hanno clamorosamente sfiduciato l'ex presidente Flavio Repetto dopo la dura battaglia che ha provocato la giubilazione di Giovanni Berneschi, presidente di Banca Carige, sulla scia della durissima relazione degli ispettori di Bankitalia. Quanti margini esistano perché su Pasquale converga anche una parte degli altri componenti del consiglio è difficile da dirsi. L'ipotesi resta tuttavia sul tavolo, anche se un passaggio chiave sarà quello di oggi, con il vicepresidente vicario della Fondazione, Pierluigi Vinai, in missione al Ministero dell'Economia (organo di vigilanza delle Fondazioni bancarie) per sapere se Giuseppe Casale è nelle condizioni giuridiche di diventare presidente. Casale, infatti, è al secondo mandato e in base allo statuto della Fondazione non potrebbe entrare nel nuovo Cda, ma è incerto se lo stesso veto valga per la presidenza. Qualora il dicastero di via XX Settembre dovesse dare via libera, è probabile che l'attuale maggioranza proceda per la sua strada e designi, appunto, Casale. In caso contrario i giochi si riapriranno e potrebbe spuntare anche un nome diverso da quelli fatti finora.La posizione di  Pasquale, invece, dipende da quanto deciderà il Pd. Pasquale è uomo di mediazione, ma non tutto il partito principale del centrosinistra è disponibile ad accettarne la candidatura. Le grandi manovre, insomma, restano in corso.