politica

1 minuto e 23 secondi di lettura
L'amministrazione comunale di Albenga guidata da Rosy Guarnieri è al capolinea. A decretarlo le dimissioni di undici consiglieri, otto di minoranza e tre di maggioranza, che di fatto stoppano l'attività di una giunta nata dall'alleanza di centro destra. La crisi è stata scatenata dai temi legati al nuovo Piano regolatore e all'Area Crematoria. Si tornerà alle urne nel 2014, un anno prima della fine del mandato.

Il Sindaco Giusy Guarnieri ha parlato in esclusiva ai microfoni di Primocanale: "Lega e PDL sono ancora uniti, sono solo 3 consiglieri che hanno accompagnato la minoranza a firmare le dimissioni". Il primo cittadino di Albenga prosegue e usa parole dure: "Io scommetterei sulla stessa squadra di governo, solo le riserve si lasciano a casa. Le riservine sono queste persone che hanno deciso di non collaborare più alla gestione della città, ben presto si accorgeranno che la politica è ben altra cosa".

A lasciare la prima cittadina sono stati Antonio Macarrone, Gianni Pollio, Silvio Cangialosi e i consiglieri di minoranza. "Ci siamo dimessi per l'arroganza dell'amministrazione Guarnieri. Mai si era registrato ad Albenga un clima velenoso come quello di questi tre anni. Associazioni di categoria, cittadini e anche gli stessi consiglieri comunali sono stati vessati continuamente da un 'sindaco e i suoi bravi assessori' che ogni qualvolta rilevavano dissenso anziché confrontarsi democraticamente si rifugiavano nell'insulto personale", dicono i consiglieri del Pd di minoranza dimissionari.

Un vero e proprio terremoto per la città riferimento del ponente savonese, che giunge nella settimana in cui in Liguria è atteso Matteo Salvini, candidato favorito a guidare la segretaria della Lega Nord in vista dell'imminente congresso.