
Alla fine quindi la spunterebbe l’offerta dei gruppi San Giorgio, Mariotti e Saimpem, in collaborazione con l’Autorità portuale di Genova. La prima fase prevede l’arrivo a Voltri e lo svuotamento del relitto. Una volta diminuito il peso, e il pescaggio, la nave sarà trainata fino all’imboccatura di Levante del porto, dove verrà smantellata.
Tra le prescrizioni che Costa avrebbe imposto ai genovesi per accettare la loro proposta, anche quella di coprire interamente il relitto con una tensostruttura durante i lavori di smantellamento, in modo tale che lo scafo non sia visibile dall’esterno. Una scelta probabilmente legata a questioni ambientali, così come quella di circondare lo scafo anche sott’acqua con delle barriere fisse, in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di liquidi inquinanti.
La data ultima indicata dal governo per la scelta del porto di destinazione del relitto di Concordia è quella del 16 giugno, ma secondo le voci che circolano in ambito portuale la decisione di assicuratori e compagnia potrebbe essere comunicata già entro la fine di maggio.
IL COMMENTO
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