
Una sconfitta per la città e della politica, che non ha saputo intervenire trovando un punto di equilibrio tra l'esigenza di preservare la continuità di un luogo di aggregazione giovanile, il rispetto di un provvedimento della magistratura, e il legittimo interesse del Comune a rientrare in possesso dell'immobile di Via Bertani, da tempo posto in vendita.
La trattativa per individuare una sede alternativa per il Buridda era cominciata con la Giunta Vincenzi, che aveva fortemente voluto attraverso l'associazione presieduta da Don Andrea Gallo un accordo tra Comune e Centri Sociali fondato su reciproche assunzioni di responsabilità.
Era stato individuato l'ultimo piano del Mercato del Pesce, appositamente ristrutturato con ingenti risorse comunali, e consegnato al Buridda. Gli spazi sono stati tuttavia giudicati insufficienti per ospitare le attività del centro sociale, e l'ex facoltà di Economia è rimasta sede del Buridda fino all'alba di mercoledì scorso.
Perchè non è proseguito il dialogo per trovare un luogo alternativo? Chi nell'amministrazione comunale doveva condurre la trattativa?
La politica deve assumersi le proprie responsabilità, senza nascondersi dietro ai "non sapevo" o a comunicati di condanna per lo sgombero ormai avvenuto.
Stupisce che dinanzi all'inevitabile attivazione delle forze dell'ordine che pure hanno atteso due anni per eseguire l'ordinanza del magistrato, qualche assessore e alcune forze di maggioranza in consiglio comunale abbiano preferito smarcarsi, lasciando intendere di non avere nulla a che fare con quanto avvenuto.
Considero grave che sabato pomeriggio due consigliere della Lista Doria abbiano partecipato al corteo di protesta contro il Sindaco e la Giunta.
Abbiamo già vissuto le esperienze dei partiti di lotta e di governo, e sappiamo bene che mai sono stati capaci di risolvere i problemi.
Dove erano le due consigliere in questi due anni di governo?
Perchè non hanno messo a fattor comune le loro relazioni per trovare una soluzione prima che intervenisse la Questura?
E' troppo facile smarcarsi oggi, è troppo facile dare la colpa ad altri continuando a far parte della maggioranza di governo.
Da questa vicenda la città deve uscire ricomponendo al piu presto i fili del dialogo per individuare una nuova sede per il Buridda.
La maggioranza che sostiene Marco Doria deve ritrovare il coraggio di decidere, e di difendere le proprie scelte dentro e fuori il consiglio comunale.
Questa amministrazione è chiamata nel prossimo futuro ad affrontare problemi ben più complessi, li supererà solo se potrà contare su una classe dirigente coesa e responsabile
Alessandro Terrile è segretario del partito Democratico di Genova
IL COMMENTO
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