
All’intervento, coordinato dall’Ufficio Beni Storici Sommersi della stessa Soprintendenza insieme ai Vigili del Fuoco che hanno messo a disposizione i mezzi tecnici, hanno partecipato l’Area Marina Protetta, il CNR, i Nuclei Sommozzatori della Guardia di Finanza, della Capitaneria di Porto, dei Carabinieri.
Il Cristo degli Abissi racchiude in sé un valore culturale e un patrimonio di devozione e di amore universale per il mare: per questo negli ultimi anni la Soprintendenza, accanto al fondamentale e tradizionale impegno dei Vigili del Fuoco, ha sostenuto l’apertura e l’incremento della partecipazione dei diversi corpi specializzati di sommozzatori. Per una volta si trovano così a collaborare non in situazione di emergenza o tragedia, ma in un intervento di grande valore culturale e sociale per la collettività.
Posta su un fondale di 18 m. nella baia di San Fruttuoso di Camogli, la statua in bronzo a firma di Guido Galletti, di cui quest’anno ricorre il sessantesimo della posa, vuole essere un tributo alla memoria di tutti i caduti in mare. E’ il punto che registra il maggior numero di immersioni nel Mediterraneo.
Mentre una volta si usavano spazzole metalliche per asportare i depositi dalla statua, col risultato di graffiare e assottigliare inevitabilmente la patina del bronzo, i Vigili del Fuoco hanno approntato un’idropulitrice modificando l’ugello di una lancia così da far saltare ogni traccia biologica senza dover più toccare la superficie del Cristo.
IL COMMENTO
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