cronaca

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Dopo un'accurata attività di istruzione degli operatori impiegati, condotta dai responsabili della struttura operativa del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Genova, sono iniziate intorno a mezzogiorno, a bordo del relitto della Costa Concordia, le attività di ricerca del corpo di Russel Rebello che in questa prima giornata si sono concluse alle 17.


L'attività è stata suddivisa tra varie squadre di operatori dei Nuclei e reparti impiegati: mentre i militari della Guardia Costiera, dei Carabinieri e della Guardia di finanza si occupano dei ponti 3 e 4, completamente emersi, i sommozzatori dei Vigili del fuoco del capoluogo ligure, a cui si sono aggiunti anche esperti del Dipartimento dei VVF di Roma e i palombari del Gruppo Operativo Subacquei della Marina, hanno effettuando un ulteriore sopralluogo presso i ponti 2 e 1  per meglio pianificare le attività di ricerca subacquea in sicurezza su questi due ponti ancora sommersi.


Come è facile immaginare, le ricerche vengono  condotte con grande scrupolosità, mappa alla mano e con procedure meticolose, appositamente studiate per ispezionare ogni spazio dei ponti interessati. Dopo la conclusione delle operazioni odierne è seguito un de-briefing di tutta l'attività svolta dalle varie squadre e la pre-pianificazione dell'attività di domani.


Gli operatori dei vari reparti che si alternano a bordo della nave, comprese apposite squadre di emergenza in acqua sottobordo e un presidio sanitario del 118, sono circa 50.


Intanto, all'isola del Giglio, dove resta ancora aperta la questione dello smantellamento del cantiere dove si trovava la nave, Greenpeace chiede di avviare un processo trasparente che inizi con un sopralluogo immediato alle strutture e porti allo sviluppo di un "Parco della Concordia", che garantisca il reale recupero e valorizzazione dell'area della Gabbianara. L'associazione ambientalista ha espresso oggi, in una lettera al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, la ''preoccupazione che un progetto di ripristino sconsiderato possa danneggiare ancora di più un tratto di mare già duramente colpito dal disastro della Costa Concordia. Prima che inizi la folle corsa agli appalti, chiediamo una valutazione trasparente delle condizioni dell'area e istruzioni precise su come procedere per evitare che vengano fatti nuovi danni ambientali" ha detto Giorgia Monti, campagna mare di Greenpeace Italia, nell'annunciare che "per questo abbiamo anche chiesto al ministro di far partecipare Greenpeace come osservatore indipendente al sopralluogo immediato alle strutture del cantiere".


Greenpeace ha monitorato le operazioni di traino della Costa Concordia e adesso intende assicurarsi che i progetti di smantellamento vengano eseguiti nel miglior modo possibile. "Il dramma del naufragio resterà sempre impresso nella storia dell'isola: per onorare la memoria delle vittime Greenpeace propone di istituire un 'Parco della Concordia' che rappresenterebbe l'occasione per sviluppare attività economiche, come il turismo subacqueo ed eccellenze tecnologiche marine, in grado di compensare l'isola del Giglio e i suoi abitanti del danno subito" ha detto ancora Monti. A preoccupare gli ambientalisti sono le questioni rimaste aperte dopo il trasferimento della Costa Concordia. Greenpeace vuole che tutta questa fase venga affrontata in modo trasparente e partecipato, per questo ha chiesto al ministro Galletti l'istituzione di un tavolo tecnico che si occupi oltre che della bonifica e ripristino dei fondali del Giglio, anche del processo di smantellamento del relitto a Genova.