cronaca

Dalle tredicesime a rischio ai controllori al volante
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L'autunno caldo, previsto dai sindacati, sta per diventare bollente. Il 12 dicembre è previsto uno sciopero del trasporto pubblico dalle 9:30 alle 17:00 che paralizzerà Genova. L''adesione coinvolge una lista di sigle che rappresentano la totalità (o quasi) del mondo del lavoro: Cgil, Uil, Csa, Ugl, Cse, Orsa, Fpl, Uil, Pa, Uil, Rua Uil e Diccap. Una giornata di protesta contro le politiche del governo e quel Jobs Act checontinua a far discutere. “Renzi si occupa in modo meticoloso dell’articolo 18, della tassazione del Tfr dei lavoratori e non mette risorse sugli ammortizzatori sociali. Il tutto mentre la criminalità organizzata si prende le istituzioni”, dicono in coro le organizzazioni sindacali.

I disagi nel trasporto pubblico si sommano a quelli previsti per il mancato pagamento degli straordinari dei dipendenti Amt, i quali hanno reagito dichiarando una sorta di sciopero bianco. La risposta dell'azienda per evitare il blocco totale è stata trasferire i controllori al volante, un'indicazione che non ripristinerà tutte le corse previste e andrà ad aggravare il problema legato all'evasione tariffaria, una voce che nel bilancio dell'azienda porta milioni di euro di passivo. "A livello nazionale è stato firmato un accordo per dare all'azienda la possibilità di utilizzare gli impiegati come controllori Amt però non ha sottoscritto questo accordo nonostante i danni derivanti dell'evasione tariffaria. Questo dimostra quanto le scelte aziendali siano inefficaci”, ha sottolineato Andrea Gatto, segretario nazionale Faisa Cisal.

Non se la passa meglio un'altra realtà municipalizzata in Liguria, il gruppo Acam. Negli anni passati c'erano già state avvisaglie, ma da quest'anno i lavoratori rischiano di veder slittare la tredicesima dopo due anni di sacrifici, di cassa integrazione in deroga e contratti di solidarietà. Una situazione che ovviamente non sta bene né ai lavoratori né ai sindacati, mentre Acam scarica il pesante barile delle responsabilità su tutte quelle aziende, alcune anche azioniste del gruppo, che ritardano i pagamenti delle fatture. Nel futuro, inoltre, il piano industriale prevede l'esubero di una sessantina di dipendenti, una melodia che negli ultimi anni ha accompagnato e fatto da sottofondo a molte realtà della Liguria. E per tutti appuntamento venerdì in piazza contro il Jobs Act e contro la gestione delle rispettive aziende.