Hanno scoperto la ruota, anzi il fuoco, anzi l'acqua calda. Clap, clap. Applausi a lor signori che a livello mediatico si sono accorti del Genoa e ora fanno gli ooh ooh di meraviglia. Meglio tardi che mai, forse noi non siamo piu' bravi di altri ma siamo solo piu' fortunati visto che seguiamo su piazza le squadre genovesi e ne conosciamo piu' di altri pregi e difetti.
Per Genova è un anno speciale dal punto di vista calcistico e personalmente non mi stupisco affatto. Parlando del Genoa che si merita la copertina dico che i segreti partono da una campagna acquisti fatta di concerto tra le anime tecniche e dirigenziali, senza personalismi e soprattutto senza follie che in passato hanno pesato anche sul bilancio. Gasperini è l'anima, Preziosi molto piu' defilato di un tempo il direttore d'orchestra che forse si frega comprensibilmente le mani davanti alle prodezze di Perin ormai valutato piu' di 20 milioni di euro e di un rinato Perotti preso dal figlio Fabrizio e da Omar Milanetto per 300 mila euro. quando tutto il mondo del calcio pensava che questo argentino che aveva fatto benissimo a Siviglia fosse ormai un bandolero stanco e depresso. gran colpo e così questo Diego fa sognare come anni fa ha fatto un altro Diego, cioè Milito.
Di fronte alle "belle gioie" che raccontano il Genoa e non si capacitano perché sia lì e s'interrogano al massimo per quanto lì ci rimarra', azzardo solo che quella classifica ha un senso tattico e un'impronta ben definita, cioè non è casule. Nelle ultime nove gare i rossoblu' ne hanno vinte sei e pareggiate tre. Logico che non puo' reggere una media così il Gasp, ma sono punti che ci sono e quindi probabilmente il Genoa sarà protagonista comunque vada di questa stagione. Con la crisi delle milanesi, le amnesie del Napoli e i problemi della Fiorentina il Genoa puo' infilarsi in questo corridoio aperto e costruirsi la strada per la gloria.
Schierare tanti italiani è poi un orgoglio importante in mezzo al dibattito feroci sul calcio tricolore molle e imbolsito, per questo, anche per questo, ci vorrebbe più rispetto. L'esordio di Mandragora a 17 anni, quello di Izzo a 22, vale piu' di qualche punto in classifica Ora c'è la Roma e tocca ai tifosi fare la loro parte anche se in tempo di crisi, ma, permettetemi di dire che il Genoa ha finalmente, pure di fronte ai parrucconi nazionali, attirato l'attenzione per cio' che sta facendo sul campo, dimenticando cio' per cui era sempre tirato in ballo tipo Genoa-Siena. Il riscatto così e' qualcosa d'impagabile.
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Il Genoa lassu' ora stupisce tutti. Da Perin a Izzo i segreti del boom
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