“Ho sentito dire che una delle sue prime dichiarazioni è stata 'i miei saranno anni rock'. Lasciando stare questa narrazione un po’ adolescenziale dei renziani, a giudicare dall’inizio più che Jimmy Hendrix mi ricordano Emanuele Filiberto e Pupo”.
Usa l’arma dell’ironia Andrea Scanzi nel portare il suo affondo a Raffaella Paita negli studi di Otto e mezzo su La7 (clicca qui per vedere la sintesi). La vincitrice delle Primarie non ci sta: "La sua è un’offesa a Pupo, che è un cantante nazional-popolare. Lei è un giornalista profondamente disinformato su come sono andate le cose”
Battute a parte, Scanzi spiega i risvolti della vittoria di Raffaella Paita alle Primarie. “Io faccio i complimenti all’assessore Paita perché in un colpo solo ha reso definitiva l’agonia pressoché irreversibile delle Primarie e al tempo stesso perché ha dimostrato quella che secondo me è l’anima vera del renzismo, cioè non il cambiamento, ma la restaurazione”, attacca il giornalista de Il Fatto Quotidiano. “Si vota un elemento giovane, più o meno vicino ai renziani, per mantenere lo status quo. Laddove lo status quo nel caso della Liguria è Burlando, a cui l’assessore Paita è notoriamente vicino dal punto di vista politico”.
Andrea Scanzi spiega poi le ragioni che lo inducono a ritenere che le Primarie siano in crisi irreversibile e denuncia le presunte irregolarità al vaglio anche del Collegio dei garanti del Partito Democratico. “Ci sono dei casi che sono stati segnalati dal Partito Democratico con toni durissimi, da Cofferati, ma anche dal Comitato di Massimiliano Tovo, che parlano di immigrati che sono entrati in alcuni centri, per esempio Albenga, guarda caso dove c’era stato il raduno degli scajolani che hanno deciso in quel momento di appoggiare la Paita. Questi immigrati dicevano: ‘noi abbiamo votato, dov’è che ci date i soldi?’ ".
La penna de Il Fatto Quotidiano ricorda l’appoggio dato a Raffaella Paita da gran parte del mondo legato al centrodestra. “La Paita è stata appoggiata non dalla sinistra, non dal Pd, ma è stato appoggiato da Vinai, ex Pdl, vicino a Bagnasco, Avogadro, sindaco del centrodestra ad Alassio, Alessio Saso, pure lui indagato per voto di scambio, ex Alleanza Nazionale ora Nuovo Centrodestra. Potrei fare un elenco sconfinato che va da Orsi a Minasso. Se fai le Primarie aperte ovviamente vanno a votare gli ex fascisti”.
Raffaella Paita si difende e parla di cambiamento. Scanzi le risponde subito: “Vogliamo dire che la Paita sia il cambiamento? Io ne dubito fortemente”. Poi rammenta la carriera da professionista della politica dell’assessore regionale e il rapporto strettissimo con Claudio Burlando. “La Paita fa politica da quando è nata, da sempre. Che è legittimo e anche bello, se uno la sa fare. Se vince la Paita vince Burlando. È il terminale perfetto, perché ha la faccia candida, dietro la quale ci sono le stesse persone che hanno distrutto la Liguria”.
Screzi di una serata da talk show, in cui la Paita invita Scanzi a “fare un giro in Liguria” e il giornalista prontamente le risponde: “Me lo faccio sistematicamente. La vivo molto spesso come regione e la amo. Si merita molto più di lei”.
politica
Primarie, Scanzi all'attacco di Paita: "Altro che rock, sembra Pupo con Emanuele Filiberto"
Scontro a Otto e mezzo su La7
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