
"Abbiamo chiesto un incontro urgente al direttore generale dell'Asl 5 Gianfranco Conzi, perché la situazione sta diventando insostenibile - sottolinea Lara Ghiglione, segretaria confederale Cgil -. Il mancato trasferimento del polo riabilitativo Don Gnocchi da Sarzana nella nuova palazzina di via Fontevivo alla Spezia, per motivi di inagibilità dell'edificio, rischia seriamente di creare un effetto domino sul tutto il piano di riassetto della sanità spezzina in vista dell'abbattimento del vecchio Felettino, che dovrà fare spazio al nuovo nosocomio. Ritardi e inconvenienti che possono davvero bloccare tutto".
"L'intasamento del pronto soccorso del Sant'Andrea - afferma Nadia Maggiani, segretaria provinciale Uil - sta raggiungendo livelli di guardia. Intanto occorre che i codici verdi e bianchi vengano gestiti dalle Case della Salute, strutture adeguate ed affidabili per questo tipo di esigenze, lasciando che al pronto soccorso vengano destinati solo i codici rossi e gialli. Ma non basta: la carenza di personale e di posti letto complica tutto. E' qui che Asl e Regione devono operare uno scatto organizzativo".
Delle problematiche legate al personale parla anche Franco Volpi, segretario Cisl-Fp La Spezia: "L'ultimo concorso destinato al personale sanitario è datato 2006. Sono anni che denunciamo la carenza di risorse umane, specie nel settore infermieristico. Senza carburante la macchina sanitaria non può viaggiare a dovere".
"E' ora di finirla - chiosa Luciana Tartarelli, segretaria Confsal La Spezia -. La Regione Liguria considera la sanità spezzina alla stregua di una cenerentola. Anzi, meno di una cenerentola".
IL COMMENTO
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