Bagarre in Consiglio regionale sul tema dei rifiuti. Il consigliere Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente) ha evidenziato nella seduta dedicata ai rifiuti, convocata su sua richiesta, "che non sono ancora iniziati i lavori di messa in sicurezza della discarica di Scarpino e tantomeno quelli di realizzazione degli impianti che permetterebbero di conferire nuovamente i nostri rifiuti a Scarpino". Al momento "l'unica cosa evidente sono i perpetuati scontri tra Burlando e Doria, che continuano ad accusarsi di immobilismo ed inefficienza, invece di confrontarsi e lavorare in sinergia per trovare quanto prima una soluzione al grave problema e smetterla così di giocare a scaricabarile" ha detto.
Siri ha poi aggiunto: "Questo atteggiamento di Regione e Comune rispecchia quella che è stata per anni la politica di gestione dei rifiuti da parte delle Istituzioni, che hanno sempre seguito una linea che si può descrivere con una sola parola: mancanza. Mancanza di responsabilità, di decisione, di azione". Ha quindi detto che questo stato di cose ha provocato pesanti ricadute sull'ambiente, citando il periodo natalizio "quando le vie di Genova si trasformavano in una discarica a cielo aperto".
Il consigliere regionale ha posto nuovamente l’accento sulla diatriba tra Comune e Regione, ricordando anche che l’assessore Paita ha intrapreso una personale battaglia contro il sindaco di Genova. "Amiu è finita in mezzo alla contesa tra Regione e Comune e l'hanno fatta diventare il capro espiatorio dei nodi irrisolti di Genova. Lo scontro si è notevolmente acuito con l'imminenza delle primarie per il centrosinistra, quando l'assessore alle infrastrutture e all'ambiente, Raffaella Paita si è schierata apertamente contro il sindaco Doria accusandolo di essere ostaggio delle sinistre".
Siri ha rimproverato all’assessore Paita di dedicarsi più agli impegni elettorali che ai problemi della Liguria che competono al suo assessorato. "Credo che l'assessore Paita negli ultimi mesi sia stata più impegnata nella campagna elettorale per le primarie che nella gestione dei rifiuti". Ha quindi ricordato che il piano regionale dei rifiuti "che doveva essere portato in Consiglio regionale entro la fine dello scorso anno, non è stato ancora discusso in commissione". Siri ha infine aggiunto che "il quadro complessivo della gestione dei rifiuti nel capoluogo e nelle province è particolarmente disastroso e preoccupante anche a causa di una politica in tema di smaltimento che ha impedito la realizzazione di impianti, che ha evidenziato l'immobilismo e l'irresponsabilità di enti locali, di gestori e soprattutto della Regione".
Intervenuta in Consiglio, Raffaella Paita ha derubricato il tutto a "un comizio privo di contenuti". Per quanto riguarda le critiche sul suo impegno in contemporanea come assessore e come candidato alle elezioni, l’assessore regionale ha aggirato la questione buttandola sull’ironia: "le donne riescono a fare due cose contemporaneamente e anche bene". L’assessore Paita ha rilanciato la proposta di un Ato regionale e ha inserito il conferimento dei rifiuti fuori regione tra i vanti dell’attuale Giunta.
Alle parole dell’assessore regionale ha replicato Luigi Morgillo, che in merito alla gestione dell'emergenza ed al conseguente conferimento dei rifiuti fuori regione fino a marzo, ha preannunciato un ordine del giorno. Con il documento si impegna la giunta a relazionare in commissione sui costi reali che saranno sostenuti per la gestione dell'emergenza e gli effetti che tali spese avranno sui tributi a carico degli utenti. "Non in aula, ma in commissione occorre fare una serie di approfondimenti per vedere cosa è stato realizzato e cosa deve essere fatto. Abbiamo appreso - ha dichiarato - che i rifiuti saranno conferiti in altre regioni e non so bene per quale ragione, l'assessore abbia omesso di dire il prezzo di questa operazione, che è tosto. Questa emergenza ci costa, e molto. Credo sia necessario verificare come queste spese verranno assorbite. Purtroppo in casi analoghi è sempre accaduto che i costi venissero scaricati sulle tariffe. E questo non è un dettaglio", ha affermato Morgillo.
E sul tema è intervenuto anche Marco Melgrati (Forza Italia). “Sono motivi ideologici quelli che hanno impedito alla sinistra di approvare una soluzione definitiva che si chiama termovalorizzatore di terza generazione. Si tratta di un tipo di impianto che funziona in molte regioni italiane e non si capisce perché non possa funzionare in Liguria. Si è assistito ad un balletto vergognoso. Il progetto, presentato all'epoca dal sindaco di Genova Pericu, con il passare degli anni è rimasto carta straccia. Si è sentito spesso ripetere in quest'aula che il problema rifiuti si risolve con la differenziata: la favola di Alice nel Paese delle Meraviglie”.
Melgrati ha evidenziato che il ricorso al conferimento fuori regione serve alla Giunta per nascondere il problema fino alle elezioni della prossima primavera. “Adesso c'è la strategia dell'emergenza che serve a questa giunta per arrivare sino a marzo e poi fino alla data delle elezioni. Si portano i rifiuti fuori regione, eppure chi amministra questa regione dice che tutto va bene. Per il termovalorizzatore si dice che qui in Liguria "non ci sono i numeri" per giustificare la sua realizzazione e garantire il suo funzionamento, ma questo non corrisponde al vero”.
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Emergenza rifiuti in Consiglio regionale, Siri: "Paita impegnata dalle elezioni non sul problema"
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