
Ecco chi è Nicolò Anselmi che ieri è diventato vescovo ausiliario di Genova. La cattedrale di San Lorenzo era piena in ogni angolo, in ogni cappella: almeno duemila persone, forse di più. C'erano tutti quelli che lo hanno incontrato da studente, da prof di religione, da parroco, da responsabile di pastorale giovanile non solo ligure e genovese, ma anche nazionale. E poi volevano esserci tutti quelli che hanno incrociato don Nico, Nick o Nicolò anche solo per la strada. Sì, il neovescovo ha diversi soprannomi, segno di quanto lui in mezzo alla gente non solo ci stia bene ma abbia trovato la sua dimensione.
Una cerimonia caratterizzata da lacrime e applausi. Quando ha preso la parola si è capito subito che è e sarà un vescovo diverso, ha deciso lui stesso – uscendo per così dire dal cerimoniale - di spiegare quello che stava per fare. “E ora l’eletto dice alcuni semplici pensieri…”: giù subito l’applauso, con i volti di chi lo conosce aperti in un largo sorriso. “Sì è sempre lui anche se con lo zuccotto viola, la mitra e l’anello”. E poi la commozione, le lacrime e ancora i battimani, a sottolineare l’affetto e come gesto di aiuto quando improvvisamente la bocca di don Nico si impasta e le parole faticano ad uscire, perché l'emozione è forte, troppo forte. E' in quel momento d'impaccio che si coglie il filo diretto del neovescovo con la sua comunità.
Un legame così vero che don Anselmi ha tradotto trasformando la giornata della sua consacrazione episcopale in una festa per tutti. Così voleva e così è stato: piazza San Lorenzo ha ospitato un rinfresco aperto con giovani, scout e volontari, i quali hanno allestito un buffet con cento chili di focaccia, mortadella, formaggi, canestrelli e torte fatte in casa. E poi le coreografie, semplici, suggestive e significative al tempo stesso. Come quel cartello, con tante pecorelle disegnate e una scritta: “Siamo il tuo gregge”. Del resto, la pastorale giovanile martedì scorso alle Vigne aveva pregato così, come piace a lui: “Possa essere sempre un pastore con l’odore delle pecore addosso”.
IL COMMENTO
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