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E' un vero e proprio ultimatum quello che i membri dell'eurozona sottopongono al governo di Alexis Tsipras dopo il 'no' di Atene alla proposta di estendere il piano di salvataggio. "La Grecia ha tempo fino a venerdì per accettare la proposta", dice secco il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Djsselbloem, secondo cui "c'è tempo e spazio per un accordo sull'estensione del programma attuale".

Da parte dell'Eurozona, aggiunge, "non c'è alcuna intenzione di convocare un vertice dei capi di Stato e di governo" della moneta unica per affrontare la questione. Dijsselboem non ha voluto rispondere alle domande sull'ipotesi di una mancata richiesta, da parte di Atene, dell'estensione del programma di qui a venerdì, confermando di fatto di considerare questa possibilità senza alternative.

"Non ci sono alternative all'estensione di una richiesta dell'estensione del programma di aiuti da parte della Grecia", ha ribadito anche il commissario Ue agli Affari Economici Pierre Moscovici, che pure nel pomeriggio si era mostrato più possibilista rispetto alla possibilità di un accordo.

Ma che l'esito dell'Eurogruppo fosse piuttosto annunciato si è iniziato a capire quando il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ha chiaramente parlato di scetticismo" rispetto all'esito della riunione e accusato il governo Tsipras di portare avanti la trattativa in maniera "irresponsabile". "Mi spiace per i greci, hanno eletto un governo che al momento si sta comportando in maniera irresponsabile", ha affermato Schaeuble in un'intervista radiofonica, "mi sembra che per questo nuovo esecutivo sia tutto una grande mano di poker".

Interrogato sulla possibilità che Atene esca dall'euro, il ministro tedesco ha risposto che "non è quello che vogliamo" ma che tocca alla sua controparte ellenica, Yanis Varoufakis, prendere una decisione. La previsione del ministro tedesco delle Finanze si è avverata in pieno e a riunione in corso sono iniziate a trapelare le indiscrezioni di parte greca sulla bozza di accordo che i partner avrebbero sottoposto al governo di Atene. Fonti del governo greco hanno definito "irragionevole" e "inaccettabile" la bozza presentata ai ministri finanziari dell'Eurogruppo. 

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, continua a escludere il rischio che Atene possa uscire dall'euro. "Mi pare del tutto fuori controllo", ha detto. Tuttavia, anche il ministro del Tesoro italiano si aggiunge al coro delle richieste dei colleghi europei. Se la Grecia non chiederà l'estensione del programma di aiuti da parte delle istituzioni e dei partner europei, "c'è un problema di finanziamenti a breve termine che si esauriscono e non si capiscono neanche la prospettive a più lungo termine". Quindi, "mi auguro vivamente che si trovi una soluzione condivisa nell'ambito dei meccanismi europei".

E la morsa attorno ad Atene si stringe anche dal fronte Fmi: senza progressi sulle riforme da parte della Grecia, il Fondo monetario internazionale non effettuerà pagamenti, sostiene il numero uno del Fondo Monetario, Chrisitine Lagarde. "Indirizzeremo il processo di revisione in corso e valuteremo se alcune o larga parte degli impegni presi siano stati implementati o meno. Se concluderemo che così non è stato, non ci saranno pagamenti da parte del Fmi".