Un’alternativa al trasferimento di Ingegneria sulla collina degli Erzelli spunta grazie a uno dei più feroci oppositori di quell’operazione. E’ il professor Erminio Raiteri, ex docente di Ingegneria idraulica proprio all’ateneo genovese, nel 2009 promotore del “Club universitario dei Malcontenti”, nato appunto per contestare l’opzione Erzelli, che ora propone di tenere Ingegneria lì dov’è, ma di aggregare a Villa Cambiaso il biennio oggi ospitato “a prezzo di un canone salato” in un’area della Fiera.
Intervenuto a Primocanale, Raiteri svela l’esistenza di un progetto di massima redatto dall’architetto Giovanni Spalla che, in buona sostanza prevede due cose: il mantenimento di Ingegneria nel sito dell’Opera Pia e l’utilizzo di un’area a Villa Cambiaso per realizzare il manufatto destinato, appunto, a biennio. “Il vantaggio è realizzare un’operazione molto meno costosa – dice Raiteri - spostando circa 800 studenti dalla Fiera e non circa 5.000 per farli salire agli Erzelli”. Già, ma i soldi? Secondo Raitieri le risorse si possono trovare e, comunque, “si potrebbe puntare anche a salvare il finanziamento statale. Resta valida la norma, per quanto mi costa, che quei fondi sono destinati alla città di Genova, non per forza alla realizzazione di un parco scientifico agli Erzelli con annesso trasferimento di Ingegneria. Comunque, anche se non si potesse ricorrere al quel denaro, basta un po’ di buona volontà per recuperare le risorse necessarie”.
La cosa un po’ paradossale è che l’idea trae spunto da quanto previsto nel Piano urbanistico recentemente adottato dal Comune, che prevede la trasformazione in aree residenziali non solo per la parte riguardante l’area dell’Opera Pia, ma anche un pezzo del terreno annesso a Villa Cambiaso. “Una scelta scellerata” la definisce Raiteri. In realtà l’obiettivo è quello di dare all’Università la possibilità di vendere un cespite in più e incassare più denaro da mettere al servizio sia dell’operazione Erzelli sia delle necessità di bilancio dell’Ateneo. Raiteri e Spalla, però, hanno colto la palla al balzo, immaginando la possibilità di un intervento sì immobiliare in quell’area di Villa Cambiaso, ma vincolato alla pubblica utilità, quale sarebbe appunto l’edificio destinato a ospitare il biennio di Ingegneria.
E’ presto, ovviamente, per dire se la proposta spariglierà i giochi o se, alla fine, non verrà neppure presa in considerazione. Di sicuro ora non si potrà dire che non esiste un’alternativa per risolvere i problemi legati a Ingegneria. Sempre che la questione sia questa o non, piuttosto, dar vita a un’operazione – Erzelli – i cui connotati scientifico-industriali si sono via via snaturati, assumendo sempre più i contorni di una iniziativa immobiliare. E il cui ultimo capitolo, il passaggio della regia dall’Università alla Regione Liguria, per salvare il finanziamento statale, è ancora lontano dall’essere scritto. Ottenere la benedizione del Ministero dell’Università e di quello dell’Economia potrebbe non essere così semplice.
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Ingegneria a Erzelli? “No, adesso c’è un progetto alternativo”
E’ dell’architetto Spalla, lo svela il prof Raiteri
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